Petrucci sulla Super League: "Le leggi non possono fermare i club". Poi ricorda un episodio con Thohir
L'Eurolega di pallacanestro è stata dipinta come termine di paragone più immediato per la nuova Super League calcistica lanciata ieri notte. Intervenuto per Sky Sport, il presidente della Fip Gianni Petrucci spiega perché il parallelo legge e soprattutto che difficoltà possono incontrare le federazioni nel tentativo di contrastare l'iniziativa: "La Super League si può fare? Vedendo quello che è successo col basket con l'Eurolega, dove tra l'altro ci sono diverse squadre presenti anche nel calcio, direi che si può fare. Ho letto che l'Unione Europea non è d'accordo, ma un conto sono le parole un altro i regolamenti. Poi ci sono squadre europee che hanno 6-7 nazionali. Sono molto rattristato, anche perché nel basket come nel calcio ci sono differenze di ingaggi importanti tra l'Eurolega e altri tornei. Però quale forza hanno le federazioni di bloccare club forti come Real Madrid e Barcellona? Sono preoccupato, la cultura italiana prevede le retrocessioni e sfide come Juventus-Atalanta. Le Federazioni di pallacanestro non sono riuscite a bloccare l'Eurolega perché non c'erano leggi che ci tutelassero. Da noi c'è stata una battaglia legale, però ora l'Eurolega va avanti regolarmente e l'Olimpia Milano ci gioca con gioia. Siamo tutti fenomeni a dire di fermare Giorgio Armani, ma Armani va avanti. Anche perché firmò un accordo per dieci anni e non potemmo fare nulla per contrastarlo".
Petrucci aggiunge: "Devo dire che i proprietari dei club non hanno l'interesse per il rispetto delle regole dello sport, ma solo per l'utile. Ricordo di aver presenziato ad un incontro con Erick Thohir, che all'epoca era presidente dell'Inter ma anche del Comitato Olimpico Indonesiano. Ad una battuta in merito, il presidente del Maccabi Tel Aviv gli rispose minacciando di portare le federazioni in tribunale. L'unica cosa possibile è che tutti i capi di governo delle nazioni calcisticamente più forti si uniscano al di là delle dichiarazioni per intervenire presso l'Unione Europea".
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