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Piccinini: "Eriksen poco usato? Non mi scandalizzo, ma va tutelato il patrimonio. Conte voleva Kessie"

di Christian Liotta

Dagli studi di 'Sky Calcio Club', Sandro Piccinini esprime in maniera molto dettagliata il suo pensiero sulla questione Christian Eriksen-Antonio Conte: "Giocatori di questo tipo spesso hanno avuto problemi con gli allenatori, tanti numeri dieci sono caduti in disgrazia. Quindi non mi scandalizzo se Eriksen va in campo due minuti, perché se l'allenatore decide così può farlo anche per dare un segnale al giocatore. Magari Conte è rimasto male per le dichiarazioni del giocatore in Danimarca, non sappiamo tutto. Non contesto quello, anche perché poi a fine mese Eriksen va in banca e il direttore gli dice che ci sono 675mila euro in più nel suo conto, quindi può dire che un minuto lo può fare. Avrà chiesto la cessione, però ora passa l'idea che l'Inter abbia preso un pacco: è vero che Conte voleva un altro giocatore e magari è rimasto sconentoe, un mio amico mi dice che voleva Franck Kessie a tutti i costi. Ma ricordiamoci come è arrivato Eriksen: a gennaio era valuato 70-80 milioni e lo ha preso a 27, quindi la società ha capito che in prospettiva poteva guadagnarci, anche se prende un super ingaggio perché gli danno 7,5 milioni. Bisogna salvaguardare il patrimonio della società, già è svalutato dal fatto che giochi poco, quasi niente. Questo episodio getta un'ulteriore ombra su di lui, perché all'esterno può sembrare uno spacca-spogliatoio, un elemento poco profesisonale. Io dico che un allenatore con un minimo di attenzione deve riflettere sulla tutela del patrimonio della società. La plusvalenza arriverà ugualmente, anche se sarà diversa da quella auspicata. Ma poi il resto mi sembra tutto giusto". 

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