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Pieri: "Mariani doveva evitare la gestualità. Il protocollo Var fa acqua"

di Raffaele Caruso
"Mariani, dopo aver fatto ampi cenni, ha messo il fischietto in bocca. Se metti il fischietto in bocca è perché hai un dubbio, fai iniziare a lavorare il cervello. La cosa più giusta sarebbe stata quella di evitare la gestualità". È questo il commento dell'ex arbitro Tiziano Pieri sul discusso rigore concesso alla Juve contro l'Inter.

"Oggi, con il Var, non hai bisogno di esser convincente attraverso un segno fatto con le braccia - le sue parole rilasciate a Il Mattino -. Va eliminata queste gestualità di troppo. Perché se poi il Var ti chiama, rischi: puoi aver visto male e dopo esser stato contraddetto, si fa più dura controllare la gara".

"Il rapporto tra arbitro e Var può essere pesantemente condizionato dalla poca personalità di chi è alla macchina, soprattutto se chi è in campo ha uno spessore importante - conclude -. È un meccanismo da oliare per dare certezze a chi sta in campo, sugli spalti e nel rapporto con i mass media. Il decisionismo eccessivo può diventare un boomerang. Inoltre, il VAR può aprire una strada per la trasparenza: quella di far ascoltare le comunicazioni che ci sono tra chi è alla macchina e chi sta in campo. Il protocollo, ormai, ha fatto il suo tempo: va cambiato. Si tratta di un protocollo stilato quando ancora il VAR era offline. Questo protocollo fa acqua: il chiaro ed evidente errore sta assumendo una valenza troppo soggettiva. L'idea era quella di evitare di evitare gli errori grossolani, ma ora è diverso: l'uso non può esser così limitato"
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