Pieri: "Mariani doveva evitare la gestualità. Il protocollo Var fa acqua"
di Raffaele Caruso
"Oggi, con il Var, non hai bisogno di esser convincente attraverso un segno fatto con le braccia - le sue parole rilasciate a Il Mattino -. Va eliminata queste gestualità di troppo. Perché se poi il Var ti chiama, rischi: puoi aver visto male e dopo esser stato contraddetto, si fa più dura controllare la gara".
"Il rapporto tra arbitro e Var può essere pesantemente condizionato dalla poca personalità di chi è alla macchina, soprattutto se chi è in campo ha uno spessore importante - conclude -. È un meccanismo da oliare per dare certezze a chi sta in campo, sugli spalti e nel rapporto con i mass media. Il decisionismo eccessivo può diventare un boomerang. Inoltre, il VAR può aprire una strada per la trasparenza: quella di far ascoltare le comunicazioni che ci sono tra chi è alla macchina e chi sta in campo. Il protocollo, ormai, ha fatto il suo tempo: va cambiato. Si tratta di un protocollo stilato quando ancora il VAR era offline. Questo protocollo fa acqua: il chiaro ed evidente errore sta assumendo una valenza troppo soggettiva. L'idea era quella di evitare di evitare gli errori grossolani, ma ora è diverso: l'uso non può esser così limitato"
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Mercoledì 11 dicembre