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Pistone: "Roberto Carlos via per me? No, decise lui di lasciare. L'Inter per quest'anno ha un obiettivo"

di Christian Liotta

Dall'esperienza con la maglia dell'Inter alla nuova avventura da proprietario di un locale specializzato in piadine nei pressi della stazione Centrale di Milano. Alessandro Pistone, ex terzino nerazzurro, si racconta ai microfoni de Il Posticipo parlando a tutto tondo dei suoi anni all'Inter. Sfatando una volta per tutte il mito che voleva Roy Hodgson preferire lui nientemeno a Roberto Carlos, al punto da chiedere la cessione del brasiliano: "E' stato Roberto Carlos a volersene andare. A un certo punto la società ha avallato la sua richiesta perché non è giusto e nemmeno sensato trattenere un giocatore che non vuole rimanere. Corri il rischio che oggi valga “x” e domani “y”. Roberto Carlos era un fenomeno, ma la società ha preso quella scelta e non la giudico perché non è compito mio. Hodgson una persona favolosa dal punto di vista umano.  Non so che cosa gli sia mancato: non so se è stata colpa nostra oppure sua. Hodgson non aveva un compito semplice. Quando sono stato all’Inter c’erano grandi giocatori, in quei due anni però ho visto passare tanta gente: ogni stagione arrivavano quindici persone nuove. Tanti di loro erano calciatori di prospettiva che dovevano crescere, c’erano stranieri che dovevano integrarsi bene. Non era semplice in quel periodo".

Pistone parla anche dell'Inter di oggi, targata Antonio Conte: "La vedo meglio rispetto a quello che pensavo all’inizio: non mi riferisco alla qualità dei giocatori, ma alla continuità. Conte riesce a dare una motivazione strepitosa ai suoi giocatori e alle sue squadre. Secondo me l’obiettivo dell’Inter di quest’anno è crescere. Conquistare dieci punti in più rispetto alla scorsa stagione sarebbe stato già un successo. La società ha lavorato benissimo, ci sono giocatori italiani forti e c’è uno zoccolo duro. Sono stati fatti investimenti importanti come Romelu Lukaku. Quando ottieni questi risultati acquisisci una convinzione che ti fa andare oltre il tuo reale valore. Conte spinge per avere giocatori più internazionali con l’abitudine a giocare in grandi palcoscenici: da una parte mette pressione sulla società, dall’altra se sei un vincente è giusto fare certi discorsi. Conte è un grande motivatore e la società ha idee chiare. L’Inter può essere la squadra del futuro, se non addirittura del presente". 

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