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Prof. Carù: "Eriksen? Stop calcio, troppi rischi. Lui come Fadiga"

di Alessandro Cavasinni
Per parlare del possibile ritorno al calcio giocato di Eriksen, il Messaggero ha intervistato il professore Bruno Carù, cardiologo dello sport di fama internazionale e che in passato ha collaborato anche con l'Inter per quanto riguarda i casi di Kanu, Fadiga e Biabiany.

Ha letto del ritorno agli allenamenti di Eriksen?

"Sì, ma giocare a calcio col defibrillatore automatico è un problema e un rischio".

Esclude che Eriksen possa tornare a giocare ad alti livelli?

"Dico che sarebbe meglio non farlo perché, specie negli sport di contatto, potrebbe subire un trauma e il device rompersi. Facesse un altro sport, per esempio il nuoto, sarebbe diverso".

Nel '96 si occupò di Kanu.

"Situazione diversa rispetto a Eriksen. Kanu aveva avuto un'aspirazione congenita della valvola aortica che era stata aggiustata e plastificata a Cleveland in maniera meravigliosa, ma non cambiata. Ed infatti, dopo l'intervento riprese a giocare".

Precedenti con patologie analoghe a quella di Eriksen?

"Ricordo il caso di un altro giocatore dell'Inter, Fadiga. Gli diagnosticammo un problema cardiaco e non poté giocare in Italia. Lui andò a giocare all'estero, contro il parere dei medici. Ma a causa di quel problema giocò poco e dovette ritirarsi".
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