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Puscas: "Sogno le vittorie con l'Inter! Dico grazie a Mancini. Ibra è il modello"

di Alessandro Cavasinni
Fonte: Corriere dello Sport

Oggi, dopo le fatiche con l'Under-21 romena (doppietta all'Islanda), George Puscas tornerà a lavorare alla Pinetina coi compagni. L'attaccante nerazzurro ha parlato in esclusiva al Corriere dello Sport. "Ho il morale più alto perché il gol mi mancava. Torno ad Appiano Gentile con ancora più voglia - dice il babby bomber -. La prima chiamata è stata un’emozione unica perché la sognavo fin da piccolo. Sta a me meritarmene un’altra", riferendosi alla Nazionale maggiore. "Io agli Europei? Sarebbe bellissimo. Prima di tutto spero che i miei connazionali si qualifichino, poi toccherà a me dimostrare il mio valore". 

Come è arrivato all’Inter? 
"Mi ha visto Casiraghi in una gara tra una nazionale giovanile rumena e la Francia. Il Liberty era in seconda serie romena e quando è arrivata l’Inter, per me si è realizzato un sogno. Ho detto subito di sì". 
 
Non c’è stato bisogno neppure di convincerla... 
"Scherzate? Un giorno mi ha addirittura chiamato Chivu invitandomi a raggiungerlo perché per me si trattava di una grande opportunità. Avevo già deciso...". 
 
L’inizio a Milano, però, non è stato facile. 
"Non conoscevo la lingua, non avevo i miei amici e la mia famiglia, in più il calcio italiano era diverso da quello a cui ero abituato. Per 2-3 mesi è stata dura, ma ho pensato solo ad allenarmi e a migliorare". 
 
Adesso sta raccogliendo i frutti: ha debuttato in prima squadra e con la Primavera ha una media di oltre una rete a incontro. 
"L’esordio in Coppa Italia a San Siro contro la Sampdoria è stata un’emozione. Quella maglia l’ho regalata ai miei genitori che la custodiscono a casa nostra, in Romania". 
 
Chi deve ringraziare Puscas per essere arrivato in Serie A? 
"I miei genitori, Mancini e tutti quelli che mi hanno aiuto a imparare". 
 
Cosa pensa del Mancio
"E’ un grande allenatore e mi piace tanto perché ha una notevole personalità e aiuta i giovani a crescere. In allenamento mi parla molto, mi dà consigli e non ha paura a utilizzare in partita i ragazzi del vivaio quando c’è bisogno. Tutto questo mi trasmette fiducia". 
 
L’ha addirittura schierata titolare, come esterno, in Coppa Italia a Napoli. Qual è il suo ruolo preferito? 
"Fare l’attaccante laterale mi piace, ma credo di esprimere al massimo il mio potenziale quando gioco davanti alla porta". 
 
Quali sono le sue caratteristiche migliori? 
"Devono dirle gli altri (sorride, ndr), ma penso di essere veloce, tecnico e potente. Mi piace duellare con i difensori avversari". 
 
Quanto impara allenandosi con Icardi e Palacio? 
"Tantissimo. Icardi è un grande centravanti e studio con attenzione i suoi movimenti in area. Palacio lontano dalla porta fa sempre la cosa giusta per smarcarsi e mettere in difficoltà chiunque". 
 
Chi è l’idolo di Puscas? 
"Ibrahimovic, il numero uno in assoluto. Fin da bambino mi ispiro a lui. L’ho sfidato in amichevole in Marocco a fine dicembre con l’Inter e ho provato a chiedergli la maglia al termine dell’incontro, ma l’aveva già promessa a un mio compagno. Mi consolo con il fatto che almeno l’ho visto dal vivo e ci ho giocato contro".  
 
Cosa sogna per il finale di stagione dell’Inter? 
"Arrivare il più in alto possibile. Speriamo in Europa...". 
 
E per il suo finale di stagione? 
"Giocare sempre di più. Voglio lavorare e migliorare". 
 
Il prossimo anno per Puscas meglio rimanere all’Inter e giocare meno o cercare più spazio altrove? 
"Decideremo insieme al club a fine stagione. Se ai dirigenti va bene che vada in prestito altrove a giocare, per me va bene". 
 
Il suo sogno nel cassetto? 
"Diventare un giocatore importante e vincere con l’Inter, la squadra che seguivo di più da bambino insieme al Chelsea. Speriamo di conquistare un trofeo già la prossima stagione. Possiamo farcela". 
 

 


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