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Razzismo, Ceferin avvisa: "Potremmo escludere i club dai campionati"

di Christian Liotta

Aleksander Ceferin, presidente della Uefa, ha toccato con decisione il tema della discriminazione nel calcio: nel corso di una conferenza organizzata con la Football Association inglese, Ceferin ha esortato gli arbitri a fermare le partite, se necessario, al fine di contribuire a eliminare quello che viene considerato come un allarmante ritorno del fenomeno del razzismo tra le tifoserie nel calcio: "Mi vergogno che qui in Europa non passi un fine settimana senza atti discriminatori che si svolgono in uno stadio di calcio, a livello amatoriale o di livello professionistico. Mi vergogno di vedere i movimenti estremisti usare il nostro sport come veicolo per i loro messaggi di odio e intolleranza", ha affermato lo sloveno, come riportano Inside World Football e Calcioefinanza.it.

Ceferin ha anche ricordato che le gare possono essere interrotte, sospese o addirittura concluse: "Gli arbitri lo sanno, ma sono persone, ed è difficile decidere se agire o meno. È un grande passo. Ma parleremo con loro e gli diremo di essere coraggiosi, di avere fiducia, di non avere paura di agire. Nel momento in cui una partita viene interrotta, o non viene giocata, penso che il 90% delle persone normali nello stadio potrebbe prendere a calci nel sedere quegli idioti. È il 2019, non è un secolo fa. Non vedo alcuna sanzione più severa che far disputare partite in stadi vuoti, cosa che è accaduta in Croazia alcune volte, e sanzioni pecuniarie. Se la cosa diventa cronica, potremmo decidere di escludere un club o una nazionale da una competizione, tutto è possibile. Ma questa è l’ultima risorsa". 

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