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Razzismo, Ince: "Lukaku? Non sono sorpreso, capitò anche a me a contro la Cremonese"

di Mattia Zangari

L'episodio di razzismo di cui è stato vittima Romelu Lukaku in Cagliari-Inter ha fatto tristemente il giro del mondo, dando un'immagine pessima del calcio italiano. Non una novità per Paul Ince, ex nerazzurro tra '95 e '97, che ha vissuto sulla sua pelle una situazione di questo tipo: "Il razzismo - ha detto a Paddypower - era già un problema quando giocavo in Italia, non sono sorpreso di quanto successo a Lukaku. In una sfida contro la Cremonese, ai tempi dell’Inter, sono entrato in contatto con il portiere avversario. Ci siamo allacciati, siamo caduti entrambi e io mi sono alzato immediatamente per dimostrare che non c’era alcun infortunio.  All'improvviso, però, dopo quell’episodio, metà stadio ha iniziato a urlare insulti razzisti. Per circa venti minuti mi hanno urlato di tutto: ho ascoltato termini come 'negro di m....'. Ed è stato terribile". 

Ince racconta che il clima fuori dagli stadi era anche peggiore: "Quando sono andato per la prima volta a Milano, su un muro ho letto una scritta con una frase razzista. Ed è rimasta lì per lungo tempo. Sembra che in Italia il problema del razzismo sia sottovalutato. I tifosi in Italia la passano sempre liscia e quindi in tanti credono ancora di poter usare quel tipo di comportamento. Non credo che la UEFA abbia fatto o stia facendo abbastanza per fermarlo, devono stabilire un precedente con tutte le squadre, che si tratti di Italia, Francia, Inghilterra. Credo che non lo stiano facendo”.


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