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Recalcati: Con o senza Ibra rimango interista

di Redazione FcInterNews
Fonte: 24oredisport.com

Non si muoverà, ma se si dovesse muovere rimango interista e fiducioso. Così ogni tifoso dovrebbe reagire sulla possibile partenza del fuoriclasse svedese. Ibrahimovic ha fatto molto per l’Inter in Italia, meno in Europa, ma l’Inter (Moratti, la società, i compagni) ha dato molto, moltissimo, a Zlatan. I tifosi vorrebbero sentirsi dire “rimango e rimarrò fino al termine del mio contratto”, ma Ibra non lo urla non perché non lo pensa o perché “odia” il calcio italiano e l’Inter, ma perché è fatto così. Lo svedese si ama o si odia, un po’ come il suo compagno di reparto, Mario Balotelli.

Vuole un calcio migliore, vuole giocare al calcio, cosa che negli ultimi tempi si è visto poco quando l’Inter è scesa in campo. Colpa di Ibra? Colpa di Mourinho? No, gli uomini sono questi e l’allenatore non può fare miracoli. Se Mancini e Quaresma hanno deluso, se Muntari e Stankovic vanno a corrente alternata, se Zanetti ha corso 10 mila km ed è in riserva, se Figo, Cruz, Crespo e Vieira hanno qualche anno di troppo, se Jimenez è sempre rotto, se manca il “Milito”, e se Burdisso è costretto a giocare a centrocampo per sopperire alle assenze nel mezzo, Ibra e Mourinho difficilmente potranno giocare come piace a loro. Avete capito bene: Mourinho sposa l’idea di Ibra e il sottoscritto la sottoscrive. Attenzione non giudico positivamente i gesti dello svedese, anzi sono allibito da tale provocazione, ma che Ibra palla al piede predichi nel vuoto, non è una bestemmia ma è la realtà. A mio avviso il suo lamentarsi, il suo mal di pancia è dovuto proprio a questo. Sentito Buffon imprecare? Letto il labiale “non ce la faccio più”? Pensate che se il “portierone” fosse stato compagno di squadra dei vari Silva, Diego, Cannavaro, Ribery o altri ancora e che se la classifica fosse stata diversa si sarebbe espresso come fatto domenica? Difficile, difficilissimo. Ibra come Buffon.

Lo danno tutti al Real Madrid, quella squadra che prende “6 pappine” dal Barcellona, quella squadra completamente da rifondare. Ma non scherziamo. Posso capire il Chelsea (attenzione!), i blaugrana o le big inglesi, ma le merengues, al momento, sono inferiori anche all’Inter di Burdisso e Mancini. E se partisse veramente? L’ho detto ad inizio brano: interisti e fiduciosi. Moratti non userebbe i quasi 100 milioni di euro per risanare il bilancio, ma rinforzerebbe la squadra a tal punto di far pentire lo stesso svedese. Con quei soldi tutto è possibile. Da Ronaldo a Messi passando per Gerrard, Aguero, Eto’o, Drogba, Essien, De Rossi o Ribery.

Da tifoso spero rimanga, da giornalista dico: “morto un papa se ne fa un altro”.


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