Recensione del libro "José Mourinho Nato per vincere"
Fonte: Giuseppe Granieri per Fcinternews.it
“La mia idea (parla l’autore José Marinho, ndr), approvata dall’editore, era di fare un libro che contribuisse a smontare l’immagine preconcetta di Mourinho: un tipo arrogante, fanfarone e verbalmente sfrenato. Sapevo che Mourinho non era così e non lo era mai stato. Ma era necessario dimostrarlo. Non ho mai preteso di togliere la maschera che, si dice, copra il mistero di Mourinho, anche perché credo non ci sia nessuna maschera. Lui è una persona intelligente e addirittura iperdotata”.
Credo siano sufficienti queste poche righe per esprimere la tesi di fondo contenuta nel libro “José Mourinho Nato per vincere”, scritto dall’ex giornalista portoghese Josè Marinho – ora direttore sportivo dei portoghesi del Vitoria Guimaraes – e corredato dalla prefazione di Paulo Sousa, ex calciatore di Juventus ed Inter.
Quello pubblicato dalla nobile casa editrice “Cavallo di ferro” – che ne ha acquisito i diritti dagli spagnoli della Texto Editores – è un ottimo libro: informato e dettagliato che ripercorre – lungo le 224 pagine – la storia sportiva, ma non solo, dell’attuale tecnico dell’Inter. Dai successi con il Porto fino ai trionfi con il Chelsea di Abramovich, passando per l’apprendistato sulla panchina del Barcellona.
Informato e dettagliato, dicevamo. Infatti, l’opera si dipana attraverso otto capitoli: l’arrivo al Chelsea, i campionati affrontati alla guida dei “Blues”, le vittorie inglesi, Mourinho’s style, l’antiMourinho, il Caccianemici, Mourinho o i soldi e, ultimo, il commiato dello Special One dallo “Stanford Bridge”.
Nel vien fuori così un ritratto vero, a tratti cristallino, condito dalle fresche dichiarazioni che i due Josè si sono scambiati – via posta elettronica – nel corso della gestazione della biografia.
In questo libro ciò che viene – giustamente – esaltato sono le vittorie di “Mou”: dall’inizio della sua carriera – siamo nel 2000 – ha accumulato ben 12 titoli. Tra Portogallo e Inghilterra, tra F.C. Porto e Chelsea, il nostro, non ha mai smesso di vincere. Nella F.C. Porto, in due anni, ha vinto la Coppa UEFA, la Coppa dei Campioni, due campionati, la Coppa del Portogallo e la Supercoppa. Nel Chelsea ha vinto due campionati, due Coppe della Lega Inglese e una Coppa d’Inghilterra, battendo ogni record. In verità, questo dato, andrebbe ora aggiornato: i titoli, infatti, sono 13. La bacheca annovera anche la Supercoppa Italiana conquistata in agosto dall’Inter contro Roma.
Ma, il giornalista Marinho, focalizza la sua attenzione anche su una delle carte vincenti dell’allenatore dell’Inter, e cioè la sua strategia comunicativa: “nella sua (di Mourinho, ndr) comunicazione con l’esterno, grazie ai media che lo assecondano, c’è un costante gioco di occupazione dello spazio che per lui diventa uno strumento per punzecchiare gli avversari, e il rimbalzo delle dichiarazioni è adoperato come un potente rilancio della comunicazione volto ad indebolire chi lo attacca e a motivare chi lo segue, nella fattispecie i giocatori”.
E sì, perché tutto quello che ai più può sembrare una polemica sterile e fine a se stessa per Mourinho è invece programmazione: nulla è lasciato al caso, dalla lunghezza dell’erba dei campi di Appiano Gentile sino alla maniacale cura con cui il nostro Josè sceglie i suoi nemici: “alle volte può sembrare che Josè Mourinho – scrive Marinho – sia quel tipo di persona che non sceglie i suoi nemici e che siano i nemici a sceglierlo. Errore. Mourinho sa esattamente quali nemici ha, è stato lui a sceglierli e il trattamento differenziato che riserva loro dipende dal grado di importanza che attribuisce a ognuno”. E voi che leggete siete amici o nemici di Mourinho?
José Marinho, “José Mourinho Nato per vincere”, Cavallo di ferro, 2008, 224 pag., 14 euro