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Reja: "Importante terminare la stagione, anche a luglio. Lazio e Atalanta le più penalizzate"

di Alessandro Cavasinni
Fonte: Corriere dello Sport

"Da quello che so la diffusione del virus qui in Albania è limitata. Edi Rama, dopo i primi casi di positività, è stato molto deciso e ha chiuso subito tutto. Coprifuoco dalle ore 13 sino al giorno successivo, nessuno per la strada. Ha fatto benissimo considerando come potrebbe diffondersi. La sua disponibilità verso l’Italia è da considerare doppiamente generosa perché a livello ospedaliero in Albania sono a buon livello, ma non hanno le nostre stesse strutture e se l’epidemia dovesse ampliarsi farebbero fatica ad assorbirla. Per fortuna con le misure di restrizione sono stati tempestivi. Sono stati colpiti dal virus due funzionari della federazione, ma ne stanno uscendo. La situazione sembra sotto controllo". Così Edy Reja, c.t. albanese, al Corriere dello Sport. 

Cosa pensa del campionato italiano? Giusto portarlo a termine in estate o sarebbe meglio chiuderlo qui? 
"Sarebbe una fortuna per tutto il calcio, non solo italiano, anche se dovesse chiudere a luglio. I tempi non hanno importanza, ma sarebbe bello poterlo chiudere, girando pagina. Certo bisogna sperare che il contagio si fermi, sinora i risultati non sono ottimali, forse nel giro di due o tre settimane il virus si fermerà. Sarebbe una fortuna riprendere i campionati, ma anche la Champions e l’Europa League".  
 
In Premier avanzano l’idea di chiudere la stagione a porte chiuse a luglio. 
"Loro ci riusciranno sicuramente. Mi auguro si riesca, con le garanzie dovute, a farlo anche in Italia. Non so se sarà possibile. I contagi nelle regioni settentrionali non lo permettono, speriamo che il virus non si diffonda al centro e nel meridione, altrimenti sarebbe tragico".  
 
Lotito spinge, quando sarà possibile, per ripartire al Centro-Sud. 
"Resta il pericolo per chiunque viaggi. Potrebbe essere una grande idea, ovviamente giocando a porte chiuse. Sarebbe importante, lo ripeto, che si chiudessero campionato e Champions. Pensate all’Atalanta, stava vivendo dei momenti di gloria. A Bergamo, con tutto quello che è successo, neppure hanno avuto la possibilità di godersi quei successi. Di fronte alle tragedie umane ci si ferma. Ma il calcio trascina e, quando l’emergenza sanitaria finirà, ci aiuterà a ritrovare la spensieratezza. Diventerà un traino. Significherà essere usciti dal tunnel. Tutti guardano le partite". 

La Lazio stava inseguendo lo scudetto. 
"Un sogno. La Lazio e l’Atalanta sono le due società più penalizzate. Parlo nell’ambito sportivo, da uomo di calcio e del momento che stavano vivendo, non certo della disperazione. Senza impegni europei, giocando una partita a settimana, Inzaghi aveva buone possibilità di riuscirci, arrivando davanti alla Juve. Mi sembrava un’opportunità unica e non è detto che ancora non ci riesca se il campionato ripartirà. Ma una cosa voglio dirla. Finalmente ho rivisto l’Olimpico pieno di laziali, di bandiere, di entusiasmo, con i bambini e la gente stretta intorno alla squadra per cantare l’inno tutti insieme. Spero di rivedere presto le stesse immagini, è un peccato essersi fermati nel momento più bello. Ora è il momento di pregare e di stringere i denti, ma sono convinto che quando il calcio ripartirà, la Lazio saprà regalarci ancora le stesse emozioni. Complimenti a Lotito, Tare e Inzaghi. Conosco bene il valore di chi conduce questa società. E lo stesso discorso riguarda Percassi, Sartori e Gasperini per l’Atalanta".  

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