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Repubblica: "Il futuro è con Leo, ma sul mercato..."

di Fabrizio Romano
Fonte: Repubblica.it

Dallo spazio online di Repubblica, Andrea Sorrentino, giornalista vicino alle vicende dell'Inter, fa il punto su quello che sarà il futuro nerazzurro: "Ci hanno creduto ancora, per poche ore. Quelle trascorse tra la fine di Inter-Lazio e il gol di Robinho in Brescia-Milan. In quel lasso di tempo, l'ambiente interista ha cullato la speranza che il campionato si potesse in qualche modo riaprire, magari con uno scivolone del Milan che avrebbe portato i nerazzuri a -5 e con quattro partite da giocare. Nulla di tutto questo, perché d'accordo che esistono stagioni pazze e irripetibili, ma c'è un limite anche alle follie. Lo scudetto andrà al Milan e l'Inter dovrà battersi nelle ultime quattro gare per difendere il secondo posto. Dunque, fissati gli obiettivi finali dell'annata: il secondo posto (che non è diverso dal terzo, almeno in ottica di piazzamento per la Champions, ma è una questione di prestigio) e la Coppa Italia da conquistare. Poi si tireranno le somme e si avvierà il lavoro per la prossima stagione.

Su quali basi? Ripartendo da Leonardo, secondo quanto trapela dall'Inter negli ultimi giorni. L'ha fatto sapere anche Moratti prima di Inter-Lazio ("Ho intenzione di continuare con lui") e pare proprio che sia l'orientamento del club. Del resto nel club è ormai passato il concetto che tutto sommato la flessione che ha inciso profondamente nei destini della squadra sia durata una settimana o dieci giorni al massimo, quelli successivi all'ultima sosta del campionato, quando al rientro dagli impegni con le nazionali l'Inter ha rimediato le pesantissime sconfitte nel derby (0-3 il 2 aprile) e contro lo Schalke (2-5 il 5 aprile), prima della parziale riscossa col Chievo (9 aprile) e della sconfitta definitiva contro i tedeschi nel ritorno di Champions (1-2 il 13 aprile). Una decina di giorni, dicono all'Inter, non possono mettere in cattiva luce il lavoro di quattro mesi, perché c'è la convinzione che Leonardo abbia interpretato al meglio il suo ruolo, che abbia commesso qualche errore di inesperienza ma al tempo stesso sta imparando e migliorando ogni giorno di più. Avanti ancora con lui, dunque, pensa Moratti, anche se poi qualche intervento sul mercato sarà necessario perché magari la squadra non sarà logora e usurata come sostiene qualcuno, ma ha bisogno di essere innervata soprattutto nel reparto di centrocampo. E' una scelta azzeccata, quella di tenere Leonardo? Lo dirà il tempo. La sensazione generale è che l'uomo stia ancora facendo le sue esperienze e che forse sia ancora presto per mettergli in mano un'auto di grossa cilindrata com'è l'Inter, che ha bisogno di un allenatore esperto, scaltro, psicologo sì ma anche tattico e stratega, a suo agio in campionato ma soprattutto in Champions, quando la cura dei dettagli si rivela fondamentale. E l'Inter avrà anche vissuto soltanto una decina di giorni di reale flessione in quattro mesi, ma sono stati dieci giorni decisivi, e rimane il dubbio che quella flessione  -  che fu di rendimento generale, fu soprattutto fisica e atletica  -  avrebbe potuto essere gestita meglio sul momento, avrebbe potuto essere compresa a fondo subito, anziché dieci giorni dopo, e questo è stato un errore della guida tecnica, perché se hai una squadra improvvisamente senza energie allora la devi mandare in campo con un atteggiamento più prudente, non col 4-2-4 che l'Inter esibì nel derby. Diciamo allora che Leonardo ha fatto esperienza, ha fatto capire di averla fatta e di essere pronto a emendarsi dai suoi errori, e che a questo punto Moratti si fida ancora di lui. Deve farlo per forza, tra l'altro: i suoi sogni, cioè Guardiola e Mourinho, sembrano intenzionati a rimanere in Spagna ancora un altro anno.

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