Riforma Legge Melandri, a tutti i club 23 mln di euro
Fonte: SpyCalcio
La proposta di legge di riforma della legge Melandri sui diritti tv sta per essere presentata in Parlamento nei prossimi giorni. Come rivela Fulvio Bianchi de La Repubblica, le relatrici sono due deputate del Pd, Lorenza Bonaccorsi e Daniela Sbrollini. "L'obiettivo è di dare un nuovo volto al sistema-calcio, con meno squilibri. La proposta di legge dovrebbe avere un appoggio pieno da parte del governo e avere quindi una corsia preferenziale, che abbrevierebbe i termini per l'approvazione. E' chiaro che appena sarà pronta la bozza, le due deputate apriranno un tavolo di confronto aperto a tutti. Si accettano, quindi, proposte e idee. Adesso la cifra uguale per tutti i 20 club di serie A è del 40 per cento: vale a dire 18,5 milioni a club. Poi c'è il 30 per cento destinato ai bacini d'utenza e un altro 30 per i risultati sportivi (recenti e non). In pratica, il club che prende di più, la Juve, arriva a 100 milioni, quello che prende di meno (Carpi e Frosione debuttanti in A), tocca quota 22. Con la riforma della legge Melandri voluta da Bonaccorsi-Sbrollini la parte uguale salirebbe dal 40 al 50%: essendo la cifra globale da spartirsi di 924 milioni, il 50% equivale a 462 milioni e ai club quindi andrebbero 23,1 milioni a testa. Si ridurrebbe la forbice fra grandi e piccole società, che già si è ridotta molto con la legge Melandri".
La titolarità dei diritti tv, si legge inoltre, resterebbe in capo alla Lega Serie A, "dove ci sono già presidenti che vorrebbero ridiscutere anche le percentuali del bacino d'utenza e dei risultati sportivi. Il tentativo delle due deputate, come detto, di riequilibrare il sistema calcio è lodevole, ma attenzione: bisognerebbe almeno imporre ai presidenti di destinare una parte dei proventi tv ai vivai. Altrimenti, non c'è sviluppo, non c'è futuro. I tempi degli scudetti al Verona e al Cagliari sono finiti, d'accordo: adesso il calcio è cambiato e i soldi che arrivano dalle Coppe europee hanno aumentato il divario fra chi gioca le competizioni internazionali e chi no. Ma così com'è non funziona".