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Rinascita Hernanes? Parla il mental coach Corapi

di Redazione FcInterNews.it
Fonte: Tuttosport

La rinascita di Hernanes? Merito di Roberto Mancini che gli ha fatto ritrovare certezze tattiche smarrite rilanciandolo come trequartista (ruolo che peraltro alla Lazio non amava), merito dei preparatori che gli hanno messo a punto per bene il motore (risolti definitivamente i problemi agli adduttori causa di molte noie pure in questa stagione) e soprattutto merito di un mental coach, Sandro Corapi, che è tornato a seguirlo (dopo averlo conosciuto ai tempi della Lazio sotto la gestione Petkovic) dai giorni di Inter-Napoli quando, non a caso, fu proprio il Profeta con un gran colpo di testa a regalare il 2-2 ai nerazzurri (dedicando il gol pure a Corapi). Proprio il mental coach si racconta ai microfoni di Tuttosport: “Ma non chiamatelo mercenario: Hernanes ha un cuore grande e una sensibilità fuori dal comune”.

E ancora: “Ci siamo conosciuti quando con Petkovic allenatore venni chiamato per preparare la finale di coppa Italia 2013 (poi vinta sulla Roma, ndr): con Hernanes a Formello si parlava tantissimo, restavamo lì seduti su un pallone fino al tramonto. Perché si è perso all'Inter? Quando le cose non girano, dipende da una serie di fattori fisici, tattici e mentali che fanno nascere pensieri depotenzianti che influiscono sulla prestazione. I giocatori hanno bisogno di autostima e convinzione e io lavoro per tirare fuori il loro talento ottimizzandolo. La partita con la Lazio non è stata preparata in modo particolare rispetto alle altre: c'è un percorso da seguire e lui è molto ricettivo; non lo fosse, neanche il miglior mental coach del mondo potrebbe ottenere risultati. Bisogna essere predisposti ad accettare i consigli e lui lo è: l'Hernanes che state vedendo oggi è al 70% del suo potenziale, quando abbiamo ripreso a lavorare insieme era sceso al 50% e sono convinto che se riusciremo ad arrivare al 100%, lui potrà diventare un top player assoluto a livello mondiale. E poi Hernanes è un gran signore: quell'esultanza era in buona fede e non ha voluto offendere certo i tifosi”.


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