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Rizzoli ammette: "Var, troppi errori. Da questa stagione gli arbitri spiegheranno le decisioni"

di Andrea Morabito

Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Nicola Rizzoli ha parlato tracciando un bilancio della stagione appena conclusa, con un occhio alla prossima:

Rizzoli, cosa si aspetta dalla prossima stagione, la terza dell’era Var?
«Continuità».

Ma come, dopo quello che è accaduto nell’ultimo campionato?
«Leggete le statistiche: la percentuale di errori è calata ulteriormente. Anche se ribadisco l’obiettivo non è azzerare gli errori. La Var è un sostegno ai direttori di gara, non è un altro arbitro. E il nostro dovere resta formare buoni arbitri. Perché con arbitraggi all’altezza, la tecnologia non serve. Anzi, un buon arbitro sul campo facilita il compito di chi sta al monitor. È vero, ci sono stati troppi errori: 22, su 111 correzioni della Var. È una percentuale ancora troppo alta, per le capacità dei nostri arbitri possiamo fare meglio. Anzi, molto meglio. Ma sulla difformità smentisco, basta, vi prego. Non è andata così».

E come è andata?
«Quelle che voi chiamate “interpretazioni diverse di episodi molto simili, se non identici” per me sono banalmente una decisione giusta e una sbagliata. Errori, niente di più niente di meno».

Certi errori hanno fatto più rumore di altri, anche perché, senza fare nomi, sono stati commessi da arbitri sul punto di fare il definitivo salto di qualità...
«Sì, ed è dispiaciuto a tutti, a loro e a me.»

Le nuove regole introdotte dall’Ifab faranno un po’ di chiarezza, almeno sui falli di mano?
«Sì, ci aiuteranno. Ma le polemiche resteranno».

Cosa potreste fare di più, voi arbitri?
«Comunicare, aiuterebbe noi a fare chiarezza e voi a capire. Ma lo faremo, questa è la stagione buona, quando avremo i mezzi adeguati».

Cosa potremmo fare di più, noi?
«Essere comprensivi, a volte».

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