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Roma, Mourinho: "Pronto a esultare per i nostri obiettivi. Atalanta da scudetto"

di Mattia Zangari
"La differenza fondamentale con l'Atalanta è che io sono qui da 6 mesi, Gasperini è lì da 6 anni". José Mourinho, tecnico della Roma, fotografa così in conferenza stampa il big match del Gewiss Stadium che si preannuncia sbilanciato in favore dei bergamaschi, almeno guardando la storia recente dei due club. "Questa differenza è ampia, vuol dire lavorare di più, poter fare più mercato - ha aggiunto il portoghese -. La società bergamasca è fantastica, è molto stabile nel lavoro. Era una squadra di metà classifica e ora è una squadra da Champions League e che gioca per lo scudetto. Noi abbiamo una proprietà nuova, che sta facendo un lavoro fantastico. Io sono qui da sei mesi, abbiamo avuto solo una finestra di mercato, con un lavoro reattivo. Io non ho dubbi che domani possiamo vincere, noi abbiamo giocatori bravi, abbiamo un grande spirito di squadra. Ovviamente c'è tanta differenza soprattutto in termini di profondità di rosa, però andiamo lì per vincere domani, non pensando a tutte queste differenze tra noi e loro. Se mi fai firmare per un pareggio senza andare a Bergamo risponderei di no, voglio misurarmi con loro con rispetto e con ammirazione per il lavoro che fanno. Andiamo lì per vincere".

A proposito di traguardi e ambizioni, lo Special One risponde così a un collega che gli ha chiesto se sia pronto per esultare per traguardi inferiori rispetto a quelli raggiunti nella sua gloriosa carriera: "Ci sono squadre che si emozionano per la salvezza. Ci sono allenatori che non hanno vinto tanti trofei, ma hanno avuto tanto successo: sono stati vincenti al loro livello -  spiega Mou -. Se Thiago Motta salva lo Spezia o se Sheva salva il Genoa, possono esultare. Io sono pronto a esultare per i nostri obiettivi ovviamente. In questa prima stagione non ho nemmeno un target di riferimento, la cosa fondamentale per me in questo progetto è l'empatia, fondamentale per i progetti a lungo termine. Non può esserci un progetto a lungo termine senza empatia, puoi farlo per sei mesi, un anno, ma poi basta. Per un progetto a lungo termine serve per forza empatia e qui dentro si respira un'atmosfera fantastica che dà una tranquillità enorme al progetto. Domani però giochiamo per vincere, poi magari perdiamo o pareggiamo, ma vogliamo vincere".

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