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Roma, Spinazzola: "Inter? Cose che capitano, è il passato. Non credo che l'eredità di Kolarov sia ingombrante"

di Stefano Bertocchi

Dopo che è saltata la trattativa tra Roma e Inter, per Leonardo Spinazzola è cominciata una nuova vita. Intervistato da La Gazzetta dello Sport, il terzino giallorosso è tornato brevemente sull'argomento.

L’ombra di Kolarov era così ingombrante?
"Non credo. Mi ha tolto spazio solo nella prima parte della stagione, ma dopo la ripresa le cose erano cambiate".

Era rimasto un po’ deluso dalla possibile cessione?
"Sono cose che capitano, è il passato. Da allora, però, mentalmente mi sento più libero".

Domanda di cultura calcistica: che cosa avete in comune lei e Garrincha?
"Non lo conosco, sono cresciuto con Ronaldo il Fenomeno, ma so chi era Maradona. Su Garrincha devo informarmi".

Com’è il calcio al tempo del Covid? Campionato è falsato?
"Grazie alla Roma, siamo super controllati. Perciò è un campionato vero, perché il virus colpisce tutti. Certo, occorre anche un po’ più di fortuna".

Ognuno di voi ha fatto decine di tamponi: non vi sentite dei privilegiati?
"Certo, siamo dei privilegiati, ma occorre fare così altrimenti si ferma tutto. Invece a noi piacere regalare sorrisi alla gente".

Cambiamo discorso: chi vince lo scudetto?
"Impossibile da dire. Juve e Inter sono le più attrezzate, ma ora c’è una gruppo che cresce".

Può essere l’anno giusto a Roma per tornare a vincere?
"Speriamo, ma il nostro obiettivo è tornare in Champions".

Nazionale: l’Italia è in grado di vincere l’Europeo?
"Ora ce la battiamo con le migliori. Abbiamo un grande gruppo e Mancini ci ha trasmesso idee importanti".

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