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Rossi: "Ottimo filotto. Ma ora sotto col mercato"

di Alberto Casavecchia
Fonte: Gianluca Rossi per gianlucarossi.it

Quattro gol, di cui due dei due attaccanti sono cose quasi da Inter mourinhiana. E ci sono pure quattro legni, un record probabilmente mondiale, in meno di mezz'ora: nell'ordine Forlan (tiro da fuori con tocco di Gabrieli sul palo), Pazzini (testa sulla traversa), Samuel (testa sul palo) e ancora Forlan (testa e carambola su Oddo e poi all'incrocio). Intendiamoci bene, l'avversario è poco più di uno sparring-partner visto che si presentava a San Siro con 29 gol incassati in 15 partite, ma l'Inter ha fatto l'Inter. Anche nel male, visto che oltre ad incassare un gol all'inizio da Muriel, benché circondato da quattro nerazzurri, nella ripresa ha concesso al Lecce almeno tre occasioni, due con Corvia e una con Di Michele e il solito paio di interveenti da fuoriclasse di Julio Cesar. Intanto Milito ha smesso di litigare col gol dopo quasi tre mesi con un rasoterra che ha fulminato Gabrieli: splendido il filtrante di Alvarez, stavolta decisamente sopra la media. E ci si è gustati Forlan almeno per un tempo: due dei quattro pali sono tutti suoi. Pazzini ha avuto il merito di segnare l'importantissimo gol del pareggio, quello che ha chiuso il festival di pali e traverse, su cross di Maicon. Per la verità il Pazzo nella ripresa si è divorato un gol ancora più facile, mentre Alvarez dopo il gol in Champions ha timbrato anche in campionato. Sempre ispiratissimo Nagatomo che, prima di Alvarez, ha mandato a segno anche Cambiasso, subentrato nella ripresa a Faraoni, mentre sull'altra fascia Maicon per lunghi tratti è stato devastante: forse era di luna buona perché sta per tornare in Brasile per le vacanze di Natale. Peccato che nel finale abbia perso la brocca per una gomitata vigliacca di Giacomazzi che si è subito scusato: Maicon aveva certamente ragione ma ad un certo punto sembrava volesse insultare Giacomazzi fino all'anno nuovo. Nell'ultimo quarto d'ora, a cambi già effettuati, si è bloccato Alvarez, praticamente fermo fino al fischio finale di Guida. Speriamo non sia nulla di grave, ma con la sosta c'è tempo per recuperare.
In definitiva l'Inter arriva a Natale al quinto posto, guadagnando punti a destra e a manca, a sole sei lunghezze dal terzo posto e a otto dalla vetta. Scusate se torno a ricordarvi che a inizio novembre l'Inter stava diciassettesima, cioè quart'ultima, con la miseria di otto punti in classifica.
Confido solo che questa serie di successi per Moratti non sia un freno ma un ulteriore stimolo a spendere sul mercato di gennaio se non quel che dovrebbe, almeno quel che deve.


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