Rossi: "Tuffiamoci in Champions"
Fonte: Gianluca Rossi
La miglior partita stagionale del Milan e la peggiore dell'Inter sono la sintesi del 3-0 con cui i rossoneri si riportano a +5 in classifica. Quando si perde così male c'è poco da dire. L'anno scorso l'Inter fece sue entrambe le stracittadine coun un complessivo 6-0, quest'anno è toccato al Milan. Successo meritato questo rossonero, senza alibi per l'Inter. Ora è naturale che sotto accusa finisca Leonardo con le sue scelte, ma nel calcio si vince e si perde tutti insieme. Leonardo è sempre lo stesso: quello che ha portato l'Inter vicinissima al Milan, quando nessuno ci credeva. Criticare ad esempio la scelta del modulo del Triplete non convince, visto che l'Inter si è trovata sotto ancor prima di poterne verificare l'efficacia. Già dopo 43", Robinho sfugge all'assonnato Maicon, il peggiore in campo, arrivando a tu per tu con Julio Cesar in un rimpallo che diventa fortunoso assist per il vantaggio rossonero di Pato. Nell'azione lo stesso Robinho finisce sdraiato a terra davanti alla porta sguarnita e disturba involontariamente Chivu che arretra, ma l'attività al suo fuorigioco resta opinabile. Dopo nemmeno 10 minuti è ancora Maicon a dimenticarsi di Seedorf che gli spara sul braccio più lontano una siluro al volo da un metro: per l'arbitro Rizzoli c'è involontarietà.
L'Inter prende campo solo nell'ultimo quarto d'ora del primo tempo, ma sono tutti sottotono, a cominciare da Eto'o e Sneijder, fino al tandem formato da Thiago Motta e Cambiasso, più stanchi del previsto dopo aver giocato e segnato nelle rispettive Nazionali. Il Milan è più veloce e più abile nel pressing, ma l'occasione per rimettersi subito in carreggiata ce l'ha Pazzini che, imbeccato da Pandev, spara in bocca ad Abbiati. L'Inter si sbilancia sempre più esponendosi al rischio del contropiede avversario, ma il Milan nel primo tempo è pericoloso solo con Van Bommel che dalla lunga distanza incontra la traversa dopo una deviazione involontaria di Chivu.
Poco prima dell'intervallo arrivano le occasioni migliori per l'Inter, prima con un colpo di testa di Thiago Motta sventato da Abbiati con palla che non supera interamente la linea di porta e poi con Eto'o che a due passi dalla porta rossonera conclude a lato.
Nella ripresa Allegri perde subito Gattuso per infortunio e lo rimpiazza con Flamini, ma l'Inter perde Chivu, espulso da regolamento nel tentativo di impedire a Pato di presentarsi solo davanti a Julio Cesar. Leo toglie Pandev per Cordoba e Julio Cesar sventa una punizione di Van Bommel. L'inferiorità numerica favorisce ovviamente il Milan che trova anche il raddoppio poco dopo il quarto d'ora, ancora con Pato, in fuorigioco millimentrico una volta sfuggito al solito Maicon, nel momento dell'assist fortuito di Abate. Milito subentra subito a Pazzini, mentre Stankovic di lì a poco rileva Cambiasso, ma il Milan controlla agevolmente l'ultima mezz'ora con Robinho che si mangia gol a raffica davanti a Julio Cesar, uno dei pochissimi a meritarsi la sufficienza: gli altri sono Ranocchia e Zanetti, costretto al fallo da rigore su Cassano subentrato proprio a Robinho. Dal dischetto Cassano trasforma il 3-0 che festeggia come fosse il rigore decisivo di una finale mondiale beccandosi il cartellino giallo, replicato dopo nemmeno due minuti con l'espulsione per un inutile fallo su Cordoba nel recupero.
Successo strameritato dai cugini, malgrado qualche isteria rossonera, più da Foggia che da Milan. Capisco la menta, per non usare altre due consonanti, ingoiata in questi anni e la lunga attesa per uno scudetto probabile, anche se non ancora certificato. Gattuso a fine primo tempo pare abbia pure insultato Leonardo, manco fosse parente di Joe Jordan, nel quadro delle volgarità già messe in conto dall'attuale tecnico dell'Inter che, qualcosa di buono al Milan deve averlo fatto davvero per avercela tanto con lui. Non fosse stato neppure un allenatore, come ci raccontano, perché dargli tanta importanza? Per il resto l'Inter va avanti, anche in Champions, in attesa di capire se questo finale di campionato possa ancora regalare qualche sorpresa.