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Rustu Reçber: "Riprendere i campionati? Decisione che spetta ai dottori. Dobbiamo pensare alla salute"

di Egle Patanè

Rustu Reçber, ex portiere tra le altre del Barcellona racconta ai microfoni di TMW la sua lotta al Coronavirus, di cui è stato vincitore, dicendo inoltre la sua sulla ripresa dei campionati: "All'inizio ho un po' sottovalutato la cosa perché pensavo fosse una semplice influenza. E invece era Covid-19. La febbre mi risaliva di continuo, il settimo giorno era molto alta. Dopo altre 48 ore senza che la mia temperatura corporea diminuisse, ho cominciato a preoccuparmi davvero e, su indicazione del medico, sono andato in ospedale. Mi hanno fatto degli accertamenti, avevo una brutta polmonite ed ero positivo al tampone. Ho passato ore difficili, è stata una delle partite più dure di tutta la mia vita, ma il peggio ora è passato e finalmente sono potuto tornare a casa. Meno male ho smesso di fumare cinque anni fa...".

Le dimostrazioni di affetto in questi giorni non sono certo mancate, da tutto il mondo.
"Mi hanno scritto in tanti e ci tengo a ringraziare, uno per uno, tutti coloro che si sono preoccupati per me. Agli italiani in particolare, tra i più colpiti dal COVID-19, auguro di mettersi presto questa triste situazione alle spalle. Sono convinto che si riprenderanno, il mio cuore e quello dei miei connazionali turchi è con loro. Forza Italia!".

È giusto terminare i campionati secondo lei?
"Non è compito mio dirlo, ormai mi sono ritirato dal calcio giocato. Credo che questa decisione spetti solamente ai dottori e agli scienziati, visto che andrà garantita la sicurezza di tutti. Facciamoci coraggio e pensiamo prima di ogni altra cosa alla salute, con pazienza, rispetto delle regole e tanta fede".


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