Saluto Inter: "Qui Baku, buongiorno interisti"
Fonte: inter.it
Buongiorno, Azerbaijan. Ti svegli a Baku, la capitale, guardi dalla finestra di un hotel - aspetto e nome americano uguale a tanti altri nel mondo, solo che qui sei al confine dell'Europa orientale - e vedi lo skyline di una città unica che si specchia in un golfo a mezzaluna sul Mar Caspio. Baku è una sfida nuova con grandi tradizioni alle spalle. Quasi tre milioni di abitanti, l'economia fondata su gas e petrolio. Adesso l'Europa League, in una città, la più grande del Caucaso, che ha cinque squadre di calcio, una si chiama Inter, scherzi del destino. Avversario in Europa League questa sera il Neftchi, una piattaforma petrolifera nello stemma, sette volte campione dell'Azerbaijan, si gioca allo stadio Tofig Bahramov, arbitro che il 30 luglio 1966, Inghilterra contro Germania, finale del mondiale, la vecchia Coppa Rimet, fu decisivo da guardalinee nell'assegnazione della rete di Hurst che divenne un po' la madre di tutti i gol fantasma.
L'Inghilterra vinse il titolo, Bahramov, soprannominato il guardalinee russo, probabilmente è l'unico arbitro ad aver intitolato uno stadio. Chissà cos'avrebbe detto dello sfarzo dimostrato alla cerimonia d'apertura dei Mondiali Under 17 femminili, una decina di giorni fa al Bahramov c'erano sul palco Jennifer Lopez e il Cirque du Soleil. Rihanna arriva il 5 ottobre e Shakira chiude il cerchio il 13. Il denaro non manca a Baku, ha tutto per risultare attraente, è un confine d'Europa che si presenta al meglio, meta turistica, storica, culturale. Molto lontana, un pianeta quasi sconosciuto ai più nell'Europa occidentale, cinque ore di volo da Milano e tre di fuso con cui fare i conti, eppure varrebbe la pena di capire una realtà elaborata, in cui la Città Vecchia è diventata patrimonio dell'Unesco e le università si moltiplicano. Una nuova frontiera calcisticamente da battere, nessun precedente, il Neftchi, prima squadra azera a partecipare a una coppa europea, ha pareggiato col Partizan Belgrado 0-0. Il suo allenatore, Hajiyev, ha definito in conferenza stampa la partita "la più importante del XXI secolo in Azerbaijan". La parola al campo.