Sartori: "Non solo Superlega, la sentenza CGUE può dar vita ad altre nuove competizioni"
Andrea Sartori, fondatore e ceo di Football Benchmark, commenta per la Gazzetta dello Sport la sentenza arrivata giovedì che può innescare il terremoto Super League nel calcio europeo: “Questa è la più grande rivoluzione che sia mai avvenuta nel calcio moderno, con implicazioni addirittura maggiori della sentenza Bosman. Ma non credo che accadrà nulla nei prossimi 2-3 anni, anche perché i diritti tv delle competizioni UEFA sono stati venduti fino al 2027. Nel medio-lungo periodo, però, i cambiamenti potrebbero essere epocali. Si assisterà a un ribilanciamento nei rapporti di forza tra club, calciatori e i cosiddetti rights holders, cioè FIFA, UEFA, Leghe. Tutti parlano della Superlega, ma se domani un tizio si sveglia e presenta un progetto di 10 miliardi raccolti da vari private equity nessuno può fermarlo".
Ma quali potrebbero essere le eventuali conseguenze? Questa sentenza va a stimolare nuove idee e dà l’opportunità a istituzioni private di creare nuove competizioni, su differenti scale. Penso, ad esempio, alla creazione di leghe regionali, come un campionato privato del centro-est Europa con club di Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria e Polonia, un bacino d’utenza da 60 milioni assimilabile all’Italia e un contenitore ricco di partite interessanti come Legia Varsavia-Slavia Praga. Ecco, d’ora in avanti si andranno ad aprire prospettive finora impensabili. La sentenza è molto, molto di più della questione Superlega". Secondo Sartori, la deriva continentale del calcio sarà inesorabile: "Viviamo in una società molto più integrata e globalizzata, anche grazie all’evoluzione dei media e dei trasporti. È un’evoluzione che inevitabilmente seguirà anche l’industria del calcio: le competizioni europee diventeranno sempre più preponderanti. Pretendere di mantenere la tradizione del calcio senza tenere conto del nuovo contesto sociale è anacronistico".