Sarugia: "Troppo entusiasmo dopo Lille. L'Inter..."
Fonte: TMW
In un'intervista concessa in esclusiva ai colleghi di TuttoMercatoWeb.com, Danilo Sarugia, ex capo ufficio stampa dell'Inter negli anni '80 e opinionista della trasmissione 'Diretta Stadio' in onda sull'emittente 7Gold, ha detto la sua riguardo all'Inter di Ranieri e il cammino che attende i nerazzurri. Il dato delle quattro sconfitte in sei partite di campionato, competizione in cui l'Inter registra la peggior difesa, non inducono di certo all'ottimismo il giornalista: "Vittorie, trofei, medaglie, triplete, ricchi premi e cotillons: quell'epoca è irrimediabilmente finita e si va verso un futuro al momento non proprio prevedibile. Io oltretutto sostengo che il nuovo allenatore forse, e sottolineo forse, non è tanto più bravo del predecessore e del resto il bilancio finora ottenuto non è propriamente significativo, anche se qualcuno ha voluto far passare per segnali di grande progresso la vittoria di Lille in Champions League, dopo quella abbastanza penosa di Catania in campionato. Queste due partite sono abbastanza confrontabili nel senso che si è vista una discreta Inter nel primo tempo e poi un calo nel secondo che nel caso specifico di Lille ha rischiato di compromettere il gol del vantaggio di Pazzini. Fanno bene i tifosi ad essere fiduciosi però c'è una situazione generale abbastanza allarmante. La squadra, secondo me, è abbastanza logora e la società non è intervenuta a tempo e anzi ha clamorosamente sbagliato; infatti, se vogliamo puntualizzare, continuo a chiedermi perché hanno scelto di cedere il grande Eto'o, mentre potevano risparmiare i soldi e non prendere Alvarez, che continua ad essere un oggetto misterioso, potevano non prendere Castaignos e Forlan e probabilmente ci sarebbero stati i soldi per continuare a gestire la società senza dover cedere Eto'o per far cassa. Un particolare: nessuno sottolinea che l'Inter nel giro di due anni, tra il 2009 e il 2011, ha ceduto i due giocatori migliori del calcio mondiale insieme a Messi, Ibrahimovic ed Eto'o".
Si passa a parlare della sfida di domani contro il Chievo, altro avversario che potrebbe dare del filo da torcere ai nerazzurri: "Certo, il Chievo lo ha dimostrato domenica contro la Juve, dove avrebbe meritato la vittoria e i bianconeri in qualche modo sono stati favoriti da un arbitraggio non esattamente dignitoso. Prima lei ha ricordato i tredici gol subiti dall'Inter, che la dice lunga sulla consistenza della squadra che ha la peggior difesa della serie A, ma non solo questo perché le quattro sconfitte nelle prime sei gare del campionato sono un bilancio tragico, naturalmente in senso sportivo, basti pensare che per trovare di peggio bisogna risalire al 1924 quando l'Inter perse cinque delle prime sei gare di campionato. Poi se si vuole coinvolgere il signor Gasperini, e mi parre di averlo già detto in agosto che non era adeguato al ruolo, ripeto io ho qualche dubbio che questo Ranieri sia tanto più bravo del suo predecessore".
Un'analisi forse eccessivamente drammatica quella di Sarugia, che continua a non esaltarsi per i progressi maturati in campo dalla squadra di Ranieri, nemmeno dopo la vittoria di Lille: "All'Inter io ho pure lavorato tanti anni fa, ma c'è una strana, lo dico con tutta la simpatia e l'affetto possibile, abitudine ovvero che si passa dall'euforia alla depressione e viceversa nel giro di poche ore e allora un certo umore, un certo clima e una certa atmosfera sono tutti aspetti che vanno sempre considerati. Io l'altro ieri su qualche giornale ho letto delle considerazioni che mi hanno lasciato esterrefatto e mi riferisco a titoli e articoli che riguardavano la partita di Champions che è stata vinta in maniera alquanto rocambolesca. Si parlava di una squadra corta, logica, razionale e funzionale. Erano passati solo due giorni dal duro ko di Catania e l'Inter già per qualche collega giornalista era un'altra squadra. Io invece contro il Lille ho visto una squadra più razionale e funzionale e magari anche più tosta, ma che ha giocato un calcio vecchio e in certe fasi anche inutile con catenaccio e contropiede, una gara risolta da quello che al momento è l'unico attaccante che ha l'Inter cioè Pazzini e poi chissà se qualcuno ha considerato o no che il migliore in campo a Lille è stato il portiere Julio Cesar e questa penso sia una considerazione che la dice lunga".