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Scaroni: "Il nuovo stadio arriverà nel 2024. Volumetrie, accettate le proposte del Comune"

di Egle Patanè
Fonte: ilgiorno.it

Il presidente del Milan, Paolo Scaroni, raggiunto da alcuni cronisti a Casa Milan, fa il punto della situazione sulla questione stadio, parlando anche di quelle che potrebbero essere le tempistiche di realizzazione del nuovo impianto.

Il voto in Consiglio comunale arriverà entro le elezioni del 2021 o slitterà a dopo?
"Mi auguro che sia di questo Consiglio comunale e non del prossimo, vogliamo fare le cose rapidamente. Io sono sempre ottimista: faccio fatica a immaginare come ci possa essere a Milano un Consiglio comunale che rifiuti un investimento di 1,3 miliardi di euro che genera 3 mila posti di lavoro e ha l’obiettivo di realizzare la più bella opera sportiva del mondo a Milano. C’è qualcuno che dice “no?".

I consiglieri comunali dell’ala ambientalista del centrosinistra in Comune hanno già detto che voteranno "no". Ne ha parlato con Berlusconi e Salvini?
"Ho esposto il progetto sia a Forza Italia che alla Lega. A leggere le dichiarazioni, ho l’impressione che FI si sia dichiarata favorevole. Quanto alla Lega, mi sembra ancora in un momento di riflessione. Il passaggio in Consiglio comunale sarà importante, il Consiglio è sovrano. Ma dovremo avere anche il parere della Regione sul centro commerciale che vogliamo inserire nell’area. Abbiamo fatto un progetto su misura per soddisfare le indicazioni del Comune. Ho fiducia che per la primavera dell’anno prossimo inizieremo a lavorare. Adesso dobbiamo passare dal progetto di massima a quello esecutivo, ci serviranno tre mesi. E, dopo la fine dell’iter, ci vorranno tre anni di costruzione: nuovo stadio nel 2024".

Sulle volumetrie:
"È proprio alla luce dei 74 milioni di euro in più necessari per rifunzionalizzare il Meazza che il Comune ha ritenuto di uscire da quel vincolo che si era autoimposto, l’indice volumetrico 0,35, per arrivare a 0,51. Io sottolineo che è un limite nuovo: gran parte delle iniziative immobiliari a Milano si sono realizzate con indici molto più alti, sia rispetto a 0,35 che 0,51. Comunque sia, volevamo mettere la parola fine a questa lunga negoziazione e abbiamo fatto un sacrificio importante. I nostri azionisti stranieri, Milan e Inter, scommettono su Milano e vogliono investire una cifra consistente in una città che è stata così duramente colpita dal Covid. È una prova di fiducia da parte dei club e uno stimolo a ripartire come Milano sa fare".

Rimane un dubbio ascoltando Scaroni: quello sulle volumetrie è un accordo che soddisfa tutti o un sacrificio per i club?
"Non è che abbiamo trovato la quadra. Abbiamo accettato quanto il Comune ci ha proposto. Non è stata una negoziazione intensa. Siamo contenti. Abbiamo individuato una progetto che va bene al sindaco Sala e alla Giunta. Abbiamo fatto un passo avanti fondamentale. Anzi, due, perché c’è anche il parere della Sovrintendenza (che non fissa vincoli sulla demolizione parziale del Meazza, ndr )".

A proposito della rifunzionalizzazione del Meazza, cosa si devono attendere i tifosi rossonerazzurri?
"Rimarrà una buona metà dell’attuale stadio. A parte il terzo anello, che toglieremo, manterremo due pareti dell’attuale impianto. Il Meazza si vedrà eccome".

Come procederanno i cantieri?
"Prima costruiremo il nuovo stadio (nell’attuale parcheggio di San Siro, ndr) e intanto continueremo a giocare al Meazza. Nel momento in cui il nuovo stadio sarà pronto, ci trasferiremo lì e procederemo alla rifunzionalizzazione del vecchio impianto".

La cerimonia di apertura delle Olimpiadi 2026 sarà nel vecchio o nel nuovo stadio?
"Non è una scelta che spetterà né al Milan né all’Inter. Sceglieranno altri. Ma credo che di fronte a un nuovo impianto che sarà il più bello del mondo, la scelta sarà semplice". 

L’ultima curiosità: i club quando sceglieranno tra il progetto Populous e quello Manica-Sportium?
"Nelle prossime settimane, perché la progettazione di dettaglio sarà molto costosa, 40 milioni di euro: lo dobbiamo fare per un solo progetto, non per due".

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