Scimé (RTBF Sport): "Per Lukaku non c'è attaccamento alla maglia. Juve credibile, ma potrebbe anche tornare all'Inter"
Il 'tradimento' di Romelu Lukaku fa ancora rumore in Italia, almeno fino a quando non si saprà quale sarà la sua prossima maglia. Per provare ad approfondire il compèortamento del belga Sportitalia ha intervistato Pascal Scimé, opinionista di RTBF Sport: "Secondo me, durante o dopo la finale si è rotto qualcosa, si è rotto il feeling con Inzaghi. Proprio come ha fatto Inzaghi, Dzeko andava schierato dall’inizio, e Lukaku non l’ha presa bene. Ma ricordiamoci che i primi sei mesi stagionali di Romelu non stati per nulla esaltanti, era spesso fuori forma mentre ai Mondiali è stato l'ombra di sé stesso. Da lui mi aspetto di tutto perché ha questa mentalità tipica degli sportivi americani: funziona col challenge, con le sfide. Proprio come un giocatore dell’NBA, l’attaccamento alla maglia non esiste per lui, va a progetti. Se una società lo mette al centro di tutto e lui ritiene questa società superiore a quella in cui si trova, ci va subito. Le possibilità che vada alla Juve ci sono eccome, però secondo me sta ancora trattando con un club dell’Arabia. Non escludo nessun colpo di scena in questa faccenda, nemmeno che tra qualche settimana torni all’Inter. Come si sa già, per il discorso Juve dipende tutto dalla eventuale cessione di Vlahovic, ma nel caso a Torino si troverebbe e farebbe molto bene. A me quello che dà fastidio e mi lascia perplesso è tutto il pregresso tra lui e tifosi bianconeri, vedi i litigi, le polemiche e i cori razzisti. Così come è altrettanto strano che uno come Cuadrado, per ben otto anni alla Juve dove ha anche indossato la fascia di capitano, faccia il percorso inverso: è la stessa cosa, se non peggio di Lukaku, che non è a fine carriera ma può dare ancora molto. In Belgio si parla di Lukaku tutti i giorni. Ho letto l’articolo di un collega che conosce molto bene gli ambienti di Romelu. Scriveva, notizia di 1-2 giorni fa, che i ponti con l’Inter non erano ancora chiusi. Qui non danno molto la colpa a Lukaku ma la maggior parte delle persone si sono chieste come mai fosse stato escluso dall’undici titolare in finale di Champions. Io condivido la scelta di Inzaghi di averlo fatto entrare nel secondo tempo quando gli equilibri erano cambiati. Vero che Dzeko ha fatto poco, ma è uno che tiene palla e può salire la squadra, cosa molto utile in quel tipo di partita. E non mi riferisco alle occasioni sbagliate da Lukaku. Questa telenovela è molto seguita perché anche qui ha i suoi sostenitori e i suoi detrattori. È sempre al centro della polemica, c’è chi lo ama e chi lo odia. L’aspetto psicologico non gli ha affatto condizionato in negativo la carriera, anzi direi il contrario: Romelu è mentalmente molto forte. È uno abituato ad essere sempre al centro di discussioni e polemiche".