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Sconcerti: "Hernanes al confronto di Banega pare Bolt. Le papere di Handa metafora del caos che c'è all'Inter"

di Redazione FcInterNews.it

Dalle colonne del Corriere della Sera Mario Sconcerti dà la sua lettura del momento in casa Inter dopo la sconfitta casalinga contro il Cagliari, segnata dalla contestazione della Curva Nord nei confronti del capitano Mauro Icardi: "È più grave il caso Icardi, che confonde la dirigenza, spacca San Siro e spezza il giocatore, o la pericolosa costanza di Frank De Boer nel cadere nelle trappole di un campionato che non conosce? È più grave il rigore sbagliato dal centravanti in bambola o la doppia decisiva paperaccia di Handanovic? Ed è più grave la lentezza di Banega, al cui confronto Hernanes pare Bolt, o la mancanza collettiva di equilibrio, cambio di ritmo, benzina nei muscoli e idee nella testa? E come considerare, se non grave, la chance perduta di tenere il passo di Roma e Milan e raggiungere Napoli e Lazio?

Per parlare dell’1-2 dell’Inter contro il Cagliari — organizzato, conscio dei propri limiti e perciò perfetto nell’esaltare le sue oneste qualità — ognuno può scegliere la prospettiva che vuole, avrà comunque ragione. Ciò che resta insindacabile sono i numeri: questo è il 5° k.o. in 10 gare, il 3° consecutivo coppa compresa, il 2° di fila in serie A dopo Roma. A San Siro il bilancio è di 5 punti su 12 e, ironicamente, l’unica vittoria è il 2-1 sulla Juventus il 18 settembre: doveva essere la pietra fondante di una rivoluzione, oggi pare un lampo casuale nella mediocrità.

Quella sera ci furono gioco, corsa, "garra" e la famosa motivazione che "con le grandi viene da sola". Con le piccole — per esempio il piccolo Cagliari ora a +2 sull’Inter — evidentemente è un’altra faccenda su cui De Boer e i giocatori devono ancora mettersi d’accordo. La squadra ieri era quella titolare, con la leggera variante di Banega interno in fase difensiva. Dettagli. La questione è stata un’altra: l’Inter ha prodotto il 66% di possesso palla, il doppio dei passaggi e il triplo dei cross rispetto al Cagliari, risultando efficace meno della metà. Molto, va da sé, è dipeso da Icardi. Lui ha spedito fuori per mancanza di tranquillità il rigore concesso al 26’ del primo tempo per una manata datagli da Bruno Alves e segnalata dall’addizionale Rizzoli a Valeri; lui al 23’ della ripresa ha fallito un facile colpo di testa su cross di Ansaldi davanti alla porta sotto la curva che lo insultava, poco dopo che Joao Mario, il migliore nerazzurro per distacco, aveva fulminato Storari per l’1-0.

Prima e dopo però c’è stato poco da tutti. Ed è stata brutta la scelta finale di FdB di lanciare Jovetic e passare al 3-4-3 all’80’ sull’1-1 perché "un punto col Cagliari in casa non mi interessava". Meglio rischiare a caso, allora, nonostante la squadra dell’ottimo Rastelli nella ripresa avesse già impegnato tre volte Handanovic con Melchiorri, Sau e Di Gennaro e pareggiato con Melchiorri con una piccola magia in area piccola dopo un pasticcio di Murillo e Miranda. Segnali non colti e al 40’ ci si è messo pure Handanovic, fin lì salvifico: prima va per mosche su corner, poi sul tiro di Melchiorri dal fondo si butta la palla in porta sigillando la sconfitta. Autogol goffissimo, metafora del caos che c’è all’Inter.

L’occasione per rimediare, almeno in campo e almeno in parte, arriva giovedì: in Europa League con il Southampton sarà già una notte da dentro o fuori. De Boer, mai così in crisi e in bilico da quando è planato sullo strano pianeta chiamato Inter, dovrà decifrarla un po’ meglio di come ha fatto con questa tristissima domenica. Al resto, Icardi in primis, penserà naturalmente la società".


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