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Sconcerti: "La Juve, il Napoli e l'Inter a punteggio pieno dopo 4 giornate sono un'eccezione"

di Mattia Zangari

"Tre squadre a punteggio pieno sono qualcosa di quasi unico, dopo quattro giornate ci sono state una sola volta, nel 1961. Siamo abituati alla Juve che vince, al Napoli, alla stessa Inter, in realtà non è così. Siamo a un’eccezione". Comincia con un dato statistico curioso l'analisi di Mario Sconcerti sulle pagine del Corriere della Sera. Il giornalista, in particolare, si sofferma sulla straordinarietà dei numeri fatti registrare dopo 360 minuti dal trio di testa: "La Juve ha 3 punti in più, l’Inter 5, il Napoli 2, insieme fanno 10 punti e 14 reti in più, cioè un altro campionato. Un dato in più avvalora questa diversità: le prime otto la stagione scorsa avevano perso 9 partite, oggi soltanto due. Un anno fa a metà settembre era rimasto solo il Napoli imbattuto, oggi sono addirittura sei squadre, fra cui Torino e Sampdoria. Questo segna una nuova differenza fra le prime e le altre, ma anche un maggiore equilibrio tra le prime e gli inserimenti nel gruppo di testa. Primo fra tutti quello delle due milanesi. Che prospettiva danno questi ritorni? L’Inter è più motivata, ma non è ancora davvero più squadra. Continua ad avere equivoci in mezzo al campo, che è la vera piazza del calcio, dove si compie la sua logica. Gagliardini è da reimpostare, vederlo adesso confonde. Joao Mario non è chiaro, fa un po’ di tutto ma poco di tutto. I centrocampisti continuano a cambiare, si danno molto di più agli altri, ma capiscono da soli, dai tanti cambiamenti, che il meccanismo ancora non funziona. L’Inter ha una grande classifica e un buon allenatore, non ancora una manovra corretta. Vive di colpi, a Crotone ha rischiato troppo. Tende a ricadere nei vecchi problemi di reparto. Il Milan ha più varietà, gli viene più automatico mettere insieme una squadra corretta, ma forse ha meno grandi giocatori. Kessie-Biglia-Bonaventura fanno un centrocampo esatto (forza più corsa più regia più fantasia, cioè quel che serve) ma non il migliore. A volte sembra che Montella e Spalletti si lascino trascinare dalla squadra, che stiano cercando l’idea vera ma non l’abbiano ancora trovata. La classifica ottima è un valore più potenziale che reale: tutti adesso vincono, quindi vincono tutti un po’ meno. A me piace più il Milan, ma nel calcio credo vinca di più chi ha Icardi e Perisic. Ne riparliamo fra una decina di domeniche". 


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