Secondo extracomunitario, il parere dei DS
Fonte: LIVE da Castiglioncello
Secondo extracomunicario, se ne parla in questi giorni e si deciderà a breve, intanto ha detto la sua all'evento Media & Calciomercato di TMW, da Castiglioncello, Pierpaolo Marino, direttore tecnico dell'Atalanta: "Mettere un tetto agli extracomunitari nel calcio italiano la trovo una forma sottile di razzismo che non si spiega neanche con una tutela delle Nazionali perché poi le squadre possono anche essere composte esclusivamente da giocatori stranieri ma comunitari. Quindi io vedo di buon occhio l'introduzione del secondo extracomunitario, anzi spesso si possono concludere ottimi affari a prezzi contenuti valorizzando giovani interessanti".
Non poteva mancare all'argomento Fabrizio Larini, ds Udinese, una squadra che pesca spesso e con competenza oltre i confini comunitari: "Ricordo quando i confini erano aperti a tutto il mondo, poi la cerchia si è stretta sempre più fino alla regola attuale di un solo extracomunitario. Spero che nel prossimo consiglio federale si possa quantomeno ripristinare la situazione precedente con almeno due extracomunitari che sia poi un anticipo di una nuova apertura totale delle frontiere".
Infine Dario Canovi, procuratore anche di Thiago Motta: "Si tratta di una legge antistorica, il nostro è un Paese di immigrazione e ora ci siamo dimenticato cosa vuol dire accogliere gli stranieri. Trovo ingiusto impedire a un ragazzo di venire a giocare in Italia, tra l'altro la Comunità Europa riconosce agli extracomunitari gli stessi diritti lavorativi dei comunitari. La nostra Federazione sembra non voglia vedere, sentire e parlare, abbiamo vinto tanto a livello internazionale anche con stranieri che hanno insegnato ai nostri giocatori come migliorare ed evolvere, il male non è nelle barriere quindi. Il male è nei vivai, negli allenatori che non credono ai giovani, squadre senza vivai".