Sensi: "So di Mancini e mi fa piacere. Sul mercato..."
Fonte: Gazzetta dello Sport
Stefano Sensi resta nei pensieri delle grandi del calcio italiano. Il 20enne regista del Cesena ha parlato alla Gazzetta dello Sport. "Sono sempre stato appassionato, guardavo ogni partita, anche le più sconosciute. Quando gli amici mi chiamavano per giocare a nascondino non scendevo perché in tv c’era il campionato argentino. Non ho mai avuto idoli, però. Fin da piccolo mi interessava il gioco di squadra, mai i singoli. Ora? Beh, guardo Xavi...".
Ora è sulla bocca di tutti, ma cosa pensava qualche mese fa quando era retrocesso in D con il San Marino e non sapeva cosa ne sarebbe stato di lei?
"Ero del Cesena, mi chiamarono in ritiro e manco me lo aspettavo. Mi dicevo: tre settimane di agonia e poi andrò via, il più presto possibile. Però fin dal primo minuto ho cominciato a dare il massimo. E la leggenda che gira è che dopo un paio di allenamenti il mister è andato dal ds per bloccare la mia cessione".
In Italia ferve il dibattito tra esteti e concreti nel calcio. Lei dove si schiera, guardando al futuro?
"Mi vedo in una squadra che giochi un bel calcio, palla a terra, e che sappia tessere trame prolungate per andare a concludere. Se si fa a pallonate in avanti, io sto in mezzo e non la becco mai. Ma conta il risultato: non esiste un calcio giusto o sbagliato. Se lanci lungo e vinci, ben venga. Però io sono per il bel calcio, ecco".
Le qualità fondamentali per un buon regista?
"Innanzitutto, non è fondamentale l’altezza. Uno può avercela, ma non conta. Contano intelligenza, visione di gioco, sapere dove e come muoversi, capire quando spingere o “tranquillizzare” la palla perché vedi gli altri in affanno. Il mio punto forte è la personalità".
I maligni dicono: quella c’è, manca un filo di cattiveria.
"Sì, ne avevo persa un po’. Poi Drago ha iniziato a spronarmi, mi sono rivisto e ho notato che aveva ragione".
Cioé? Lei si rivede?
"Sì, dopo ogni gara mi faccio mettere il video su una chiavetta usb e me lo riguardo. Solo così capisci quando fai le scelte giuste o no".
Lo sa che Mancini è venuto a vederla e le ha fatto i complimenti?
"Sì, e mi rendono orgoglioso. Quando uno che ha vinto quello che ha vinto lui te li fa, non puoi che essere contento".
Lui è venuto per l’Inter, ma c’è anche il Milan che la vuole a tutti i costi…
"Guardi, al mercato non faccio caso, mi voglio isolare. Penso a fare il mio col Cesena".
Però in A deve arrivarci. Preferisce via Cesena o via mercato?
"Un anno di A in una piccola mi farebbe bene, se riuscissimo ad arrivarci col Cesena sarebbe bellissimo. Voglio crescere pian piano: un mattoncino sopra l’altro per fare un muro enorme".
Quante volte l’ha sentito il paragone con Verratti? Le da fastidio?
"Mi creda: mi rivedo solo in me stesso. Non sono un giocatore affermato, ma lavoro per arrivare a quel livello".