Serie A a 18 squadre, Gravina non molla. Ma aleggia già l'ombra di uno sciopero
Sarà una settimana calda anche sul fronte della politica calcistica, tra il consiglio della FIGC di domani e l'assemblea di Lega in programma giovedì. Si ritrovano i vertici delle due istituzioni al centro di un rapporto conflittuale, che riguarda più aspetti, dall'indice di liquidità alla riduzione della cifra per il Decreto Crescita. Fino alla riforma dei campionati. Come riporta La Repubblica, il presidente federale Gabriele Gravina non molla il proposito di vedere "una Serie A a 18 squadre, magari coi playoff, e cercherà di imporsi in occasione della assemblea straordinaria che si dovrebbe tenere a novembre (già slittata dallo scorso anno). La Lega di A non ne vuole sapere di scendere a 18, tranne qualche presidente dei club impegnati in Europa. Gli altri temono minori incassi e nel caso di retrocessione in B di restarci chissà per quanto tempo (...). Un format a 18 sarebbe utile di questi tempi per dare maggiore appeal al campionato (troppe le partite di scarso interesse anche in tv) e ridurre magari i costi: il n.1 della FIGC ha i voti per fare passare il progetto, ma qualche presidente-falco della Lega maggiore già sussurra ipotesi di sciopero. Certo, 100 club professionistici sono davvero tanti, da qualche parte bisognerà pur iniziare a tagliare. La riforma, di cui si parla da decine di anni, potrebbe andare in vigore dal 2024. Ma non sarà per niente semplice convincere tutti. Il rischio è di restare così come adesso, nella palude".