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Serie A, emergenza introiti. Dal Pino: "Avremo 600 mln di danni, i fondi occasione da non perdere"

di Christian Liotta
Fonte: Calcioefinanza.it

Oltre al suo no all'ipotesi Superlega, Paolo Dal Pino, presidente di Lega Serie A, ha parlato a tutto tondo della situazione del calcio italiano nel corso del suo intervento all'interno del Global Boardroom del Financial Times. Sottolineando lo stato di emergenza che sta attraversando il nostro pallone: "bbiamo dovuto fermare il campionato a marzo, poi fortunatamente siamo riusciti a portarlo a termine. C’è stato un impatto tremendo sui nostri conti a livello finanziario. Da febbraio a dicembre avremo oltre 600 milioni di danni legati alla pandemia, 400 da ticketing e 200 da sponsor". Servono liquidità e in questo senso l'ipotesi dell'arrivo dei fondi è bene accetta: "La nostra discussione con i fondi di private equity è iniziata a febbraio, prima della pandemia, e ora siamo nella fase finale. È una frase brutta da dire, ma per noi questo periodo è stato un’opportunità per ripensare il nostro modello di business. È difficile ripensarlo quando le cose vanno bene, così momenti difficili abbiamo iniziato a pensare alle opportunità di Serie A. Dobbiamo vederci come una entertainment company, per questo abbiamo pensato alla creazione di una media company per produrre e distribuire il nostro prodotto sul nostro canale o su altre piattaforme. Il mantra è investire per migliorare il nostro spettacolo sportivo. Dobbiamo iniziare a pensare globale e focalizzarci su come coinvolgere i tifosi attraverso tutte le piattaforme digitali. Percentuale di conclusione dell’accordo? La cosa importante è raggiungere l’accordo alla fine, credo sia una opportunità che la Serie A debba cogliere, ma non sono dogmatico. La direzione strategica nata con la creazione della media company è quello che conta di più”.

Si parla anche del ritorno dei tifosi allo stadio: "La situazione è drammatica, il ticketing è fondamentale per il cash flow dei club e i ricavi mancati stanno colpendo duramente le finanze dei club che erano già in una situazione difficile. Abbiamo spinto per riaprire gli stadi, eravamo riusciti ad avere 1.000 spettatori ma ora sono zero. Sappiamo che siamo in un momento difficile, ma non possiamo muoverci da soli come Serie A, anche a livello europeo serve un fronte comune, tutto il calcio deve mettersi insieme perché ci sono diverse azioni che si possono intraprendere". 


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