Severgnini saluta Balo: "Rockstar, non calciatore"
Fonte: Goal.com
Balotelli-City, è questione di ore e poi si consumerà l'addio. In esclusiva per Goal.com, il noto giornalista e scrittore Beppe Severgnini, tifoso interista, dà il suo 'saluto' all'attaccante: "Io penso che l’Inter abbia fatto di tutto per cercare di tenere il giocatore. Un talento di vent’anni non lo vendi mai a cuor leggero. Fatta questa premessa, volendo/dovendo cedere qualcuno, capisco perché sia toccato a Mario. Balotelli - prosegue il giornalista del Corriere della Sera -, che ho avuto modo di conoscere personalmente, è un bravo ragazzo, spiritoso e sensibile. Ma ha un problema: un calciatore non è una rockstar. La rockstar sta sul palco da sola, il calciatore è un professionista che lavora con una squadra. La rockstar può esagerare, nella sua vita: un calciatore è un atleta. In marzo/aprile sono sorte troppe tensioni, per fortuna è andato tutto bene comunque, il gruppo ha tenuto. Ma una situazione del genere non si può ripetere per tutta la prossima stagione: la società, la squadra e pure noi tifosi andremmo fuori di testa. Abbiamo perdonato la maglia gettata a terra a San Siro. Ma non l’abbiamo dimenticata".
Severgnini ribadisce un concetto: "Chi compra Balotelli, compra un avverbio: probabilmente. Balotelli è probabilmente un fuoriclasse, ma deve ancora portare i fatti,come hanno fatto Milito, Eto'o o Sneijder; ha tutto il tempo per farlo. Se segnerà 20 goal e porterà il City a vincere la Premier potremo parlare di un campione: non prima. Potrebbe diventare un Rooney o finire come Gascoigne". Ma che effetto avrà l'esperienza inglese su di lui? "Secondo me gli farà bene. Troverà un ambiente più semplice di quello italiano e meno stressante. Sono sicuro che uscirà maturato dal confronto con i tanti campioni che giocano la Premier. Manchester è una città spiccia. Sicuramente lì Balotelli non avrà al seguito la corte adorante che si porta dietro in Italia. E questo non potrà che farli bene. Ritrova poi Mancini, un allenatore che caratterialmente da calciatore un po’ somigliava a Mario".