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Simone Inzaghi apre a Balotelli: "Lo allenerei nel modo migliore". Poi botta e risposta a distanza con Keita

di Redazione FcInterNews.it

 (ANSA) - ROMA, 20 AGO - "Keita? Quanto successo ieri (venerdì, ndr) mi ha lasciato basito: ha sentito dolore, ma l'esame risultava negativo; eppure, stamani ha continuato a dire che stava male. Ne prendo atto. Avrei voluto utilizzarlo domani, ma vado comunque avanti con i giocatori che sono orgogliosi d'indossare questa maglia". Il tecnico della Lazio Simone Inzaghi non nasconde la sua amarezza riguardo al comportamento dell'attaccante che, per la partita di oggi a Bergamo contro l'Atalanta, non è stato convocato. Il senegalese, d'altronde, sembra vicino all'accordo per trasferirsi al Monaco, da dove invece potrebbe arrivare l'esterno offensivo Nabil Dirar: "È un buon giocatore - osserva Inzaghi - Andrebbe a riempire lo spazio lasciato da Candreva". Un altro profilo accostato nelle ultime ore alla Lazio è quello di Mario Balotelli. "Non ha fatto benissimo negli ultimi anni - ricorda il tecnico - Ma potrei allenarlo nel migliore dei modi. Il problema semmai è di Balotelli: su come si allenerebbe nel caso un giorno dovesse venire alla Lazio".

In merito alle parole su Keita, non è tardata la replica del senegalese che si è difeso via Facebook: "Non permetto a nessuno di mettere in dubbio la mia parola. Ho un problema al ginocchio e, dopo una visita effettuata per una brutta botta, mi è stato detto di non rischiare contro l'Atalanta. Strano che non lo capisca chi è stato giocatore e ha provato queste sensazioni". Il calciatore senegalese non è stato convocato e la sua cessione sembra più vicina: "Sono un professionista e vivo per giocare - ha chiarito - Volevo andare a Bergamo per dimostrarlo. Come ho detto in passato darò sempre il massimo per questa società. Fino all'ultimo secondo della mia avventura o del mio contratto. Anche se, come vedete, cercano di mettermi i bastoni tra le ruote in ogni occasione. A questo punto è chiaro che qualcuno pensa, con questi metodi, di costringermi a fare quello che loro vogliono...".


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