Simoni: "Moratti amareggiato, ma ha fiducia in Leo"
Fonte: Calciomercato.com
Gigi Simoni sa come si elimina lo Schalke. L'ha già fatto nella stagione 1997-'98 alla guida dell'Inter, quando riuscì anche a portare a Milano la Coppa Uefa. Questa volta la storia è ben diversa e il tracollo dei nerazzurri avvenuto martedì è reso ancora più amaro dallo 0-3 incassato nel derby contro il Milan, sconfitte di cui l'ex tecnico non riesce a spiegarsi le cause: "Qualche giorno fa ho assistito a un allenamento dell'Inter e li ho visti molto motivati, sembravano in una grande condizione, mentale soprattutto, per affrontare la gara con lo Schalke. Evidentemente qualcosa non funziona al meglio, forse sono un po' stanchi. E' una squadra che ha vinto tanto, ha vinto tutto, ci sono giocatori che hanno recuperato dagli infortuni e che magari non hanno una condizione atletica perfetta. E adesso il rendimento è inferiore a quello che è nelle possibilità di questa squadra. Non so se sia un fatto psicologico o fisico, certo che guardando la partita sono rimasto sorpreso. Per quanto riguarda l'atteggiamento tattico, diciamo che l'Inter ha vinto tutto più o meno con la stessa formazione di adesso, ma magari con un'attenzione maggiore alla fase difensiva. Con Mourinho l'Inter giocava più contratta, faceva fare con convinzione il terzino o l'esterno arretrato a Eto'o. Era una squadra che concedeva meno e in contropiede diventava molto pericolosa. Ora magari si gioca un po' più avanti, ma poi non so se il motivo della crisi sia questo. L'Inter anche con Leonardo ha avuto un momento molto buono, ha fatto dei risultati importanti, poi le ultime partite le ha ciccate. Ci sta nel calcio. Per dare un giudizio più preciso dovrei essere partecipe di questa cosa".
A Simoni viene anche chiesto un commento sulle voci riguardanti all'arrivo in nerazzurro di Pep Guardiola, allenatore a cui Moratti starebbe seriamente pensando: "Non so cosa pensi Moratti. Penso che sia un po' amareggiato per queste due partite. E' passionale, vuole molto bene alla squadra, al di là della professionalità. E' innamorato della sua Inter e queste ultime due partite l'avranno un po' sconcertato. Avevo letto delle sue dichiarazioni che esaltavano in modo convinto Leonardo e il suo lavoro. Poi sono arrivate queste due sconfitte che certo non lasciano Moratti contento e tranquillo, però penso che non cambi la fiducia nell'allenatore e nella squadra".
Dopo la batosta subita in Champions l'Inter si rituffa nel campionato, dove la matematica vieta ancora di non credere allo scudetto: "Non credo che il derby sia stato decisivo. Perderlo è stato negativo - ha spiegato l'attuale direttore tecnico del Gubbio -, ma è presto per dare giudizi definitivi. L'Inter ha cinque punti di svantaggio dal Milan, ma, considerando gli scontri diretti, diventano sei, che sono solo due partite, sulle sette che restano da giocare. Quindi è meglio andare con i piedi di piombo prima di dire che i nerazzurri sono giù fuori dalla lotta scudetto. Penso che l'Inter abbia ancora delle possibilità".