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Simoni: "Thohir mi inizia a stare simpatico. A Mazzarri però preferisco Benitez come allenatore"

di Gianluca Scudieri

In vista del posticipo di domenica sera fra Inter e Napoli, sulle colonne del Corriere dello Sport Gigi Simoni si confessa e parla della sfida fra le due squadre che più hanno contato nella sua carriera da allenatore.

Simoni, c’è Inter-Napoli: impossibile far finta di nulla…
«E come potrei. Io spero in un pari. Faccio fatica a schierarmi».

Insistiamo prendendola alla larga. Ora che fa il Presidente si scelga l’allenatore: Benitez o Mazzarri?
«Secco: dico Benitez. Però devo spiegarmi».

Prego
«Mazzarri è stato mio giocatore. Ho affetto e stima per lui. Ovunque sia andato ha fatto un grande lavoro e non merita di stare sotto tiro. Tre settimane fa era da scudetto, ora passa per inadeguato: il calcio è troppo volubile. Walter è bravo ma deve migliorare».

Ancora?
«Sì, nei rapporti. Deve imparare a gestire gli umori e le tensioni. Essere più cordiale. Un sorriso, soprattutto nei post partita, aiuta».

Benitez un modello in tal senso…
«E’ perfetto. Ho grande considerazione di lui. Mi piace tutto, come allenatore e stile. Se poi riuscisse anche a prendere qualche gol in meno, perfetto. Sinceramente tifo per lui».

L’atteggiamento figlio anche del momento. Per Mazzarri tempi duri.
«Ma può uscirne. Il lavoro alla lunga paga, e lui è capace, ed ha una buona squadra. Certo, conosco Milano e San Siro, e l’ambiente sarà pesante. Serve una vittoria».

Quella a tutti, anche al Napoli.
«Certo. Ma avrebbe un significato diverso. Vincere fuori, in quello stadio, darebbe ulteriore consapevolezza alla squadra, darebbe continuità all’ultimo trend di risultati. Purtroppo il Napoli è partito male e quelle davanti vanno troppo veloci».

Imprendibili?
«La Juve non molla mai. Ha sempre fame. Ma i giallorossi hanno forza, entusiasmo e un organico abbondante».

Però Hamsik, Callejon e Insigne ci credono allo scudetto.
«E fanno bene. Giusto. Era quello l’obiettivo e c’è tutto il tempo per recuperare. Ma quelle due hanno qualcosa in più».

Se Higuain si sblocca sarà però tutto più facile. E possibile.
«Neanche mi pongo la questione. Chi dubita del Pipita è da ammanettare».

Si è scelto l’allenatore, ora torni in panchina. Chi vorrebbe suo Presidente: Thohir o De Laurentiis?
«L’indonesiano mi comincia ad essere simpatico. Dice che è tifoso ed è un bel sentire per gli interisti. L’altro è più ruspante, tosto, però mi è sembrato sempre molto equilibrato con squadra e allenatore nei momenti difficili. L’ho apprezzato. Non saprei davvero».

Altro pari?
«Sì, come Inter-Napoli».


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