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Sneijder innamorato di Milano e di... Mourinho

di Fabio Costantino
Fonte: Gazzetta dello Sport

Probabilmente non si è mai trovato i riflettori puntati addosso come da quando è sbarcato in Italia. Prima la novità, ora le prestazioni, la soglia di attenzione intorno a Wesley Sneijder è in continua crescita. Dal canto suo, lui conferma di aver fatto la scelta migliore per la sua vita e la sua carriera e non rimpiange affatto di aver lasciato Madrid e il Real: "Mi piace tutto dell'Italia e gioco nel posto perfetto. Personalmente, posso dire ci non essere mai stato bene come a Mila­no, non ho mai provato queste sen­sazioni. Di Madrid non mi manca proprio nulla, non rimpiango di averla lasciata. L'Inter è più club, più squadra, la gente è ami­chevole e ti aiuta a risolvere an­che i piccoli problemi. A Milano è tutto molto bello, è meglio di come mi sarei aspettato. E se dico tutto, intendo davvero tutto: i compagni, gli avversari, l'at­mosfera. E la città, che mi piace moltissimo. Sento dire che la Serie A sia un campionato in declino, ma in realtà a me piace giocare in Ita­lia. Ogni avversario è duro da af­frontare, e questo è particolarmente stimolante".

Sneijder rifiuta l'etichetta di uomo chiave dell'Inter e ammette di non sentire la pressione addosso: "Non sento affatto la pressione su di me, anche perché stiamo vincendo e va tutto benissimo. Perché mai dovrei sentirmi pressa­to? Onestamente, io non so se so­no l’uomo chiave dell’Inter e non credo che una squadra deb­ba dipendere da una persona: non è un buon modo per costrui­re i successi". L'Inter, dunque, ma anche Mourinho, con il quale l'olandese ha trovato subito un'intesa e non sorprende che il tecnico abbia insistito tanto per averlo in squadra in estate: "E' grazie a Mourinho se mi sono ambientato così in fretta, è lui il mio segreto. Io e lui ci troviamo a meraviglia, mi sembra che a volte siamola stessa persona. Il modo che ha di vivere la partita, il mo­do che ha di festeggiare quando facciamo gol è identico al mio: Mourinho è una persona che rea­gisce alle emozioni, che sa tra­smettere passione. Potrebbe es­sere mio padre. Anzi, nel calcio è una specie di padre per me".

Infine, il discorso passa alla posizione in classifica e a un sogno che Sneijder tiene nel cassetto ed è pronto a tirar fuori tra qualche mese: "In questo momento il nostro margine di punti di vantaggio è buono, ma ci sono gli scontri diretti e ci sono tante partite da giocare. C’è la Juve e c’è il Mi­lan... In campionato siamo messi be­ne e so quanto sia importante la Champions per il club, quindi. Champions, Scudetto, Mondiale: se vinco tutto, smetto di giocare. Mi prendo un anno di vacanze al­le Bahamas. Ma tanto poi torno...".
 


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