Sosa: "All'Inter tre anni stupendi. Ora Conte dovrebbe cercare di dare più spazio anche ai sudamericani"
"La Lazio è stata la squadra che mi ha aperto le porte della Serie A, l’Inter è stata la mia seconda squadra italiana, per me la più forte". Lo dice Ruben Sosa, che intervistato da SuperNews ripercorre con queste parole un'importante parentesi della sua carriera: "Nell’Inter hanno giocato grandissimi calciatori, molti dei quali stranieri, è una squadra che ha vinto tanto. Sono stato fortunato ad essere stato un attaccante di questo club. Con i nerazzurri ho realizzato tanti gol, abbiamo vinto una Coppa Uefa nel 1994, abbiamo quasi conquistato lo scudetto l’anno prima. Ho conosciuto campioni come Bergomi, Zenga, Ferri, Berti, Totò Schillaci, Jonk, ho avuto la fortuna di giocare al Meazza, a San Siro, una sensazione incredibile. Sono stati tre anni stupendi".
Il discorso si sposta poi sull'Inter attuale: "Seguo spesso l’Inter e la Lazio, le mie due ex squadre - afferma El Principito -. Sono molto legato a questi club, vorrei vincessero qualsiasi titolo. I nerazzurri sono quelli più vicini ai vertici della classifica, alla conquista dello scudetto. L’Inter è una squadra nata per competere, ci si aspetta sempre che vinca qualcosa, che sia lo scudetto, la Champions League o la Coppa Italia. Credo che la squadra nerazzurra sia ricca di grandi campioni. Probabilmente, Conte dovrebbe costruire una squadra compatta, unita, che trovi una reale continuità, cercando di dare più spazio anche ai sudamericani. Sanchez gioca poco, Godin è stato venduto. L’Inter, con la sua rosa, la sua storia, i suoi tifosi, non può giocare bene una o due partite e poi giocare male le successive. Deve mantenere un equilibrio".
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