Spada, pres. Assolombarda: "Avanti col nuovo San Siro. Occasione per la città"
di Christian Liotta
Milan e Inter parlano di un investimento di 1,2 miliardi di euro e di circa 3.500 nuovi posti di lavoro. È un investimento utile in chiave post-Covid?
"Aggiungo un altro dato secondo stime del nostro Centro Studi: tutto questo progetto di rigenerazione porterà un indotto complessivo di circa 1,7 miliardi di euro. La realizzazione del nuovo stadio è un investimento importante. Non dimentichiamoci che una parte degli oneri di urbanizzazione che derivano dalla costruzione dell’impianto potrebbe servire al Comune per la riqualificazione del quartiere di San Siro".
C’è ancora spazio per dibattito pubblico e referendum o bisogna andare avanti?
"Bisogna andare avanti. C’è stata una fase di confronto in cui il progetto proposto dai club è cambiato proprio in base alle indicazioni del Consiglio comunale. Adesso è il tempo della fase esecutiva. Una fase in parte ritardata anche dalle elezioni comunali. Dal nostro punto di vista, avremmo dovuto essere nella fase esecutiva già prima delle elezioni".
Ma lei, da milanista, non è dispiaciuto per l’addio all’attuale stadio?
"Personalmente nutro un grande affetto nei confronti di San Siro, che resterà nel mio cuore così come in quello di tutti i milanesi. Ma qui parliamo di progettare il futuro della città. Dobbiamo riuscire a guardare avanti e capire in quale direzione vogliamo andare. Il progetto del nuovo stadio è una grande occasione per tutto il quartiere e per la città. Se i club dovessero tornare indietro e fare l’impianto altrove, temo che l’area intorno all’attuale stadio verrebbe abbandonata e si creerebbe un problema sociale".
Ignazio La Russa propone di tenere sia il Meazza che il nuovo stadio.
"Bisogna proporre progetti che siano sostenibili dal punto di vista ambientale ed economico. Due stadi uno di fianco all’altro non rispondono a questa esigenza. E tenere anche l’attuale Meazza sarebbe un costo troppo alto per il Comune".
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Sabato 14 dicembre