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Squizzato: "Tifavo Milan, ora sogno l'esordio con l'Inter. Ricordi? Barella e Hakimi facevano impazzire Lukaku"

di Stefano Bertocchi

"C’è una squadra che vuole che vai ad allenarti". Intervistato da Lacasadic.com, Niccolò Squizzato racconta così l'inizio della sua storia all'Inter, precisando che la fede era comunque differente: "Anche se da piccolo tifavo Milan, poi sono diventato interista. Decisi di restare. Con gli anni rappresentare l’Inter è diventata la normalità".

Il classe 2002, ora in prestito al Renate, ricorda anche le esperienze in prima squadra: "L’anno del covid mi sono allenato spesso con loro. Mi è servito sotto tutti i punti di vista. Uno che mi ha aiutato molto è stato Sanchez" ammette, descrivendo poi Antonio Conte come "un martello, teneva sempre alta l’attenzione. Si respirava un’aria diversa. Si capiva che sarebbe stata una grande stagione. Barella e Hakimi prendevano sempre in giro Lukaku ogni volta che perdeva e lui impazziva. E poi la tecnica di Eriksen. Una pulizia ed eleganza di calcio incredibile". Gli esempi a centrocampo? Pochi dubbi: "Barella mentalizzato, ha sempre fame. E Brozovic un riferimento. Non sbagliava mai".

In un altro passaggio, Squizzato non nasconde i suoi obiettivi per il futuro: "Il sogno è esordire con la maglia dell’Inter e giocare la Champions. So che sarà difficile. Altrimenti ci arriverebbero tutti. Sono convinto di potercela fare, essere giovane e avere il tempo per conquistarmela. Se non ci arrivo sarà responsabilità mia. Chi merita arriva".


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