Stadio Meazza, i perché del no del Comune al progetto Mascheroni: "Mancano alcuni punti"
Il portale Calcioefinanza.it ha pubblicato alcuni documenti nei quali vengono spiegate le ragioni del no alle proposte, avanzate nel corso degli anni, per la ristrutturazione dello stadio di San Siro. Partendo da quella avanzata nel 2005 dallo studio JM Architecture di Jacopo Mascheroni noto come 'Diamante': "L'ipotesi progettuale proposta non possiede la definizione di uno Studio di fattibilità e, quindi, non contiene una stima dettagliata dei costi, elemento fondamentale per effettuare delle valutazioni su quanto proposto. L’ipotesi non è, quindi, comparabile al PFTE presentato dalle Società proponenti, ed oggetto del Dibattito, relativamente agli aspetti di miglioramento prestazionale dello stadio, al contenimento dei costi ed alla possibilità di dare continuità all’attività calcistica delle due squadre, durante i lunghi cantieri che sarebbero per la ristrutturazione dello stadio Meazza. Il quaderno descrittivo dell’ipotesi progettuale, fra le altre cose, non riporta le caratteristiche tecniche dello stadio San Siro “ristrutturato” ed, in particolare, non fa cenno alle problematiche attualmente presenti sul tema degli impatti acustici e del sistema di accessibilità alla struttura e, quindi, alle deroghe di cui ora beneficia la struttura esistente. Non è specificato, inoltre, chi sosterrà i costi dell’intera operazione".