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Storie di derby, Bergomi e Marini: "Incoscienti..."

di Alessandro Cavasinni
Fonte: Gazzetta dello Sport

Pure Beppe Bergomi è stato interpellato dalla Gazzetta dello Sport per raccontare un aneddoto nascosto del derby. «Quella sera, stravaccati su un divanetto della Pinetina, eravamo io, Manicone, l’operaio semplice Angelo Orlando e lui, il mister: Marini. Era stato lui a darmi il soprannome che porto ancora, lo Zio, e più di dieci anni dopo era diventato il mio allenatore: il presidente Pellegrini aveva esonerato Bagnoli un mese e mezzo prima. Siamo alla vigilia del derby di ritorno di un campionato andato a male, anzi a malissimo. Ormai avevamo testa solo per la Coppa Uefa, in fondo in fondo ci credevamo anche se ci sembrava impossibile, e però Malik ci ripeteva come se fosse vangelo sempre la stessa frase. Strasicuro: “Me l’ha detto la maga, vinciamo la Coppa...”. Vai a sapere chi era davvero 'sta maga e comunque intanto, con tutto il rispetto per la Coppa, c’era da provare a vincere un derby: di quello stavamo parlando da un’oretta, e Marini non ci stava facendo solo complimenti per come andavano le cose, diciamo così. Si era fatta mezzanotte, guardo l’orologio e faccio: “Vabbé, adesso possiamo andare a letto”. E Marini: “Dove vai, Zio? Stai qui a fare compagnia al Malik”. “Dai Malik, vado: è tardi”. A quel punto mi gela: “Siete degli incoscienti”. Ci guardiamo in faccia: che altro abbiamo fatto? “Se andate a letto adesso siete degli incoscienti: come si fa a dormire prima di un derby?”. Ci riguardiamo, e ci viene da ridere: un allenatore che ti dice di non andare a dormire, altro che Bagnoli... Ci tenne lì un’altra ora a chiacchierare, riuscimmo a mollarlo che era l’una passata: “Malik, ho troppo sonno: adesso andiamo”. “Siete degli incoscienti...”. E il giorno dopo Savicevic mi tirò addosso e feci pure autogol». Milan-Inter 2-1, 20 marzo 1994, era l'11^ giornata di ritorno.


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