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Suarez: "Branca non è l'uomo nero, e Ranieri..."

di Fabrizio Romano

Dal Novara al Novara. Ma il copione non è cambiato, se non per qualche partita vinta, che ha risvegliato l'entusiasmo dei tifosi e il sogno rimonta. L'Inter non va, qualcosa si è rotto. Sarà un campionato di transizione, poi, probabilmente, sarà rivoluzione. Rifondazione. Per cercare di tornare belli e vincenti, come un tempo. Del momento nerazzurro TuttoMercatoWeb ne ha parlato con una storica bandiera interista. Luisito Suarez. L'ex centrocampista e allenatore dell'Inter non risparmia le stoccate. L'analisi è a trecentosessanta gradi.

Suarez, l'Inter è in crisi. Come può uscirne?
"C'è solo un modo: facendo gruppo, lavorando sodo e parlando poco o nulla. Le chiacchiere non servono. Ci sono stati degli errori, ora è il momento di rimediare. Ma ci vuole una grande unità d'intenti. Se si disperdono le forze e ognuno va per la propria strada pensando di non avere colpe, allora si sbaglia tutto. Ma lo sanno che loro. Così non si va avanti".

Pancia piena o c'è dell'altro?
"Quando vinci è talmente bello che vuoi tornare a vincere. Qualche giocatore non è più lo stesso e i nuovi arrivi al momento non si sono dimostrati all'altezza. La squadra quindi rende meno. Però manca lo spirito, la grinta, il mordente. La voglia di reagire, l'intensità. Tutti elementi indispensabili per fare bene".

E poi c'è il desaparecido. Mauro Zàrate.
"Le partite che ha giocato non sono state un granché. Chi lo tiene sott'occhio vede che non merita di giocare. Quando entra non fa mai la differenza. Se sostituisci un compagno non devi mica giocare da Dio, però almeno fai vedere un po' di voglia, un po' di spirito. Lui invece no. Meglio darlo allo Zenit, perché avere giocatori con le facce triste e poca voglia non aiuta, soprattutto in questi momenti".

Tra i nuovi acquisti fa sorridere Poli.
"Lui sì. È entrato con lo spirito giusto, nonostante il momento delicato. Dimostra voglia, di imporsi e farsi vedere. Sta facendo cose interessanti. Mi fa sperare per il futuro nerazzurro".

Per il futuro, si riparte da Alvarez?
"Aspettiamo. Ha disputato troppe partite con ritmi altalenanti. L'Inter ha bisogno di certezze e questo ragazzo per ora non è una garanzia. Per rifondare ti servono almeno un paio di calciatori di grande livello e poi accanto a loro dei giovani bravi che possano crescere bene".

E Marco Branca?
"Non facciamolo diventare l'uomo nero. C'era anche quando l'Inter vinceva i titoli. Mica è colpa di Branca, ci saranno più colpevoli. Quando la squadra andava bene non si davano certo i meriti a lui. Ora perché parlarne male?"

Gasperini di recente ha lanciato parecchie frecciate, con tanti retroscena di mercato.
"Ha parlato fuori tempo. Doveva parlare quando era il momento. Ora che le cose non vanno bene è facile dire certe cose".

Confermerebbe Ranieri per la prossima stagione?
"Ranieri è entrato in un momento di difficoltà e ha tra le mani una squadra che non è di alto livello. Se vogliamo mantenere la stessa squadra e c'è un mago che può farla tornare grande, allora cacciamo Ranieri e prendiamo il mago. Altrimenti meglio continuare con lui".

In tutto questo sorride Mondonico.
"Nonostante abbia battuto l'Inter mi fa piacere per lui, perché ha passato dei momenti bruttissimi. Meritava un'altra possibilità in serie A, la sta sfruttando a dovere. Sono felice per Mondonico, davvero. L'esperienza è importante. Se poi il giovane allenatore non dà garanzie, allora meglio affidarsi all'allenatore esperto, che conosce bene le dinamiche. Se deve arrivare gente giovane ben venga, ma solo se dà il suo contributo".


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