.

Super League, ancora Tebas: "Attacco al calcio europeo. Servono direttive per salvare questo sport"

di Egle Patanè

Il presidente della Liga, Javier Tebas, presente al convegno 'Difendere l'ecosistema e la tradizione del calcio europeo', promosso da 'Sports&Citizenship' e LaLiga, ha ancora una volta scagliato una pietra contro la Superlega, definendo quello di Real, Barça e Juventus un "attacco globale" al calcio europeo: "So da anni cosa pensa Florentino Perez del calcio, ovvero che i club più ricchi governino il calcio e distribuiscano i soldi come vogliono. Ha detto che il Real Madrid ha la missione storica di salvare il calcio. La Super League è un attacco integrale al modello di calcio europeo. In questo modello (della Super League, ndr) cercano solo ed esclusivamente il cambio di governance in modo che i grandi club governino. Sono d'accordo che i club devono avere margine di decisione, ma ci deve essere un equilibrio tra 'grandi', medi e piccoli. È un progetto che sta cercando di ingannare i tifosi".

Le competizioni nazionali devono essere 'forti':
"Domani vogliono presentare il modello che hanno già presentato nel 2019 e che Uefa, club e leghe hanno già scartato. La competizione europea deve essere aperta, con le sue variabili. Ci saranno essere uno 0,0001 per cento di meritocrazia. Nel suo modello non ci sono promozioni o diminuzioni ma eliminazioni. La Superlega non è contro la UEFA ma contro i campionati nazionali, che potrebbero essere destinati a scomparire in cinque anni, e anche contro gli oltre 1.550 club professionistici e 50.000 giocatori e le loro famiglie che sono messi in pericolo. Se la loro mossa fosse andata bene nel 2021, non avrebbero negoziato con nessuno. Sembra che il dibattito sul calcio europeo si concluderà il 15 marzo e attendo una risoluzione dalla Corte di giustizia dell'Ue sulla stessa linea di quella del la relazione dell'avvocato CJUE", ha auspicato. "I legislatori europei dovrebbero essere obbligati a trascrivere in direttive per proteggere il calcio europeo da questa minaccia. Così come hanno regolamentato le scommesse, il diritto d'autore etc etc, dovrà essere regolamentato il modello dello sport europeo. Meno dichiarazioni e più fatti: serve una direttiva per regolamentare il modello calcistico europeo - ha continuato -. Dieci anni fa il nostro campionato perdeva 500 milioni a stagione e bisognava fare un controllo economico. I club non ci perdono più e ora siamo sostenibili. Ora si può parlare di una ripartizione più equa".

Sulla Premier:
"Quello che mi preoccupa del campionato inglese è che è diventata una competizione 'perdente'. Non è economicamente sostenibile ma è sostenuta dalle proprietà ed è questo che sta distorcendo il mercato. Se facciamo le cose per bene, potremo competere senza problemi. La Premier non è una Superlega, ma dobbiamo lottare affinché la sostenibilità economica continui".


Altre notizie