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Superlega, Reichart (ad A22 Sports): "L'UE ha riconosciuto il monopolio della UEFA"

di Mattia Zangari

Non poteva mancare il punto di vista di A22 Sports, la società che si muove dietro al progetto della Super League, dopo la pronuncia dell’avvocato generale della Corte di giustizia della UE sull’istanza presentata al tribunale di Madrid da parte sull’ipotesi di abuso di posizione dominante da parte di FIFA e UEFA. "Nella causa European Super League Company contro UEFA/FIFA, Athanasios Rantos, avvocato generale della Corte di giustizia dell’Unione europea (CGUE), ha espresso oggi il suo parere consultivo non vincolante - si legge nella nota ufficiale -. Ha affermato che la UEFA è l’organizzatore dominante, persino monopolistico, di tutte le principali competizioni europee per club e ha una 'responsabilità speciale' per garantire che a terzi non venga indebitamente negato l’accesso al mercato.

Rantos ha affermato che le condizioni di accesso al mercato devono essere chiare, obiettive e il più dettagliate possibile in modo che gli organizzatori di concorsi di terze parti possano rispettarle. Per eventuali organizzatori terzi che soddisfano queste condizioni, la federazione in questione non dovrebbe rifiutare l’accesso. In particolare, la UEFA non può tenere conto del proprio interesse personale in alcun processo di autorizzazione.

Infine, le società e i calciatori interessati devono anche poter conoscere in anticipo le condizioni alle quali possono partecipare a eventi di terzi e le sanzioni a cui potrebbero incorrere. A causa del loro effetto deterrente, le sanzioni devono inoltre essere sufficientemente chiare, prevedibili e proporzionate per limitare qualsiasi rischio di applicazione arbitraria”.

Bernd Reichart, CEO di A22 Sports Management, ha dichiarato: "Il parere dell’avvocato generale è un passo in un caso in corso e siamo lieti del riconoscimento del diritto di terzi di organizzare competizioni paneuropee per club. L’avvocato generale ha chiarito che la UEFA detiene una posizione monopolistica che comporta importanti responsabilità per consentire a terzi di agire liberamente sul mercato. Tuttavia, riteniamo che i 15 giudici della Grande Camera a cui è affidata la responsabilità di esaminare questo caso andranno sostanzialmente oltre e offriranno ai club l’opportunità di gestire il proprio destino in Europa".


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