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Tebas: "Superlega clandestina. Andrebbe creato un campionato italiano migliore"

di Christian Liotta

Anche ai microfoni di Goal.com, il presidente della Lfp spagnola Javier Tebas continua la sua crociata contro il progetto della Superlega europea: "La Superlega è clandestina. Ho visto solo un presidente, Josep Bartomeu, parlarne per dieci secondi. Se davvero ci fossero 10-12 club che vogliono la Superlega, lo direbbero e sarebbe pubblica. È tutto clandestino, nascosto e al bar. Chi dice che è fattibile, che non conosce bene il business del calcio, non importa quanto bravo possa essere un uomo d’affari. Si parla di ricavi da più di un miliardo o cinquecento milioni a stagione, ma quei 20 club sono già in altri campionati, già generano altro denaro nei loro tornei ma la domanda è: andranno da una parte all’altra? Metteranno a rischio i soldi? Non c’è istituto finanziario che voglia finanziare una competizione, perché finanzierebbero una guerra con Fifa o Uefa. È impossibile iniziare una nuova competizione senza il consenso di queste organizzazioni. La Superlega è un progetto perfetto per rovinare, distruggere i tifosi e scontrarsi con le autorità calcistiche".

Tebas incalza ulteriormente: "Real Madrid e Barcellona continuerebbero a ricavare di più. Andrebbe creato un campionato italiano migliore per per far crescere i ricavi, rafforzare la Serie A. Andrea Agnelli non è dietro alla Superlega. Lui era dietro una riforma e un progetto per le competizioni Uefa, ma i club europei non erano d’accordo e quel progetto è morto. Deve cercare di far crescere la Serie A. La Superlega non ti rende più competitivo. Ho contatti con i più grandi club inglesi e loro sono contro la Superlega. Hanno la migliore competizione e se questo modello Premier funziona, se questo modello Champions funziona, perché dobbiamo cambiare". Chiusura sui piani della nuova Champions League: "La Uefa sta ora lavorando a un progetto diverso, ma che rispetti ciò che vogliono i grandi campionati. Ci saranno alcune questioni che non mi piacciono, ma non violano la natura dei campionati". 

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