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Thohir: "Col Torino una classica. San Siro ed Expo..."

di Redazione FcInterNews.it
Fonte: Tuttosport

Il presidente dell’Inter Erick Thohir ha anticipato anche i temi della sfida contro il Torino nel corso della lunga intervista concessa ai microfoni di Tuttosport: "Inter e Torino sono due club con una grande storia, pertanto si gioca una classica del calcio italiano. Sono contento che il fischio d’inizio sia a mezzogiorno e mezza, perché quello è l’orario ideale per far sì che il calcio italiano sia fruibile sui mercati asiatici. Mi aspetto una bella partita e, naturalmente, mi auguro la vinca l’Inter. Cairo? Ci accomuna il fatto di lavorare nel mondo dell’editoria, ho avuto modo di conoscerlo e parlarci e mi è sembrato una persona con idee interessanti». 

Si parla anche di San Siro: "Negli ultimi 7 mesi, basandoci sui precedenti colloqui avuti col Milan, abbiamo lavorato su uno stadio dell'Inter. Qualche settimana fa il presidente Berlusconi ha dichiarato ufficialmente che vogliono rimanere a San Siro e per questo ne abbiamo discusso e torneremo a farlo in futuro. Nel 2016 ci sarà la finale di Champions, quindi siamo doppiamente fortunati, perché con questo evento nello stadio ci saranno già un sacco di miglioramenti fatti. Ma non è ancora abbastanza. Quindi se davvero vogliamo lavorare assieme, bisogna metterci d'accordo e fare insieme una timeline con i lavori da fare per avere uno stadio più moderno. Sarebbe fantastico rimanere con uno stadio da 80mila spettatori, ma la nostra media in questa stagione è di 54mila a partita (dato che probabilmente calerà avendo già affrontato in casa sia Milan che Juventus, ndr), quindi dovremo studiare attentamente i numeri per vedere quale sarà la capienza migliore per lo stadio. Abbiamo diversi studi, ma dipende anche dal Comune. Per avere uno stadio da 80mila posti va bene aprire una nuova metro com'è stato fatto, eccellente, ma bisogna anche migliorare i parcheggi che non sono abbastanza perché una cosa è costruire uno stadio, ma le infrastrutture attorno sono altrettanto importanti".

Su Expo: "L'Expo ci ha aiutato e l'Italia ha avuto successo grazie a Giuseppe Sala: più di 21 milioni di visitatori è un risultato incredibile. Il che dimostra che se noi italiani - io non sono italiano, ma come presidente dell'Inter mi considero tale - vogliamo davvero qualcosa e lavoriamo sodo per ottenerla, ce la possiamo fare. Prima nessuno voleva fare l'Expo in Europa, avevano paura di buttare via i soldi. Negli ultimi vent’anni lo si è fatto per lo più in Asia: adesso so che Londra e Parigi vogliono organizzarne uno". 

Ancora sullo stadio: "Una cittadella nerazzurra sul modello inglese? Certo, perché no? Sarebbe un sogno, ma al momento siamo molto contenti anche di come sono le nostre attuali strutture di allenamento. Abbiamo migliorato molto le strutture di Appiano Gentile e nel futuro investiremo ancora. Abbiamo lavorato anche per il campo della Primavera, perché noi crediamo nei nostri giovani: sono felice di vedere 2-3 giocatori che vengono dalle giovanili in prima squadra. Avere uno stadio di proprietà è positivo per il fatturato, per i tifosi e per la fiducia della squadra nei propri mezzi, ma non è una garanzia di vittoria. Finora ci siamo concentrati sull'Inter, perché prima di dire agli altri "dovete fare questo o dovete fare quello", dovevamo ottenere dei risultati per il nostro club. Ora siamo in una posizione più solida per portare all'attenzione della Lega le nostre idee sugli affari".


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