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Toldo svela tutto: "Mou, Mancini, Cuper: all'Inter..."

di Fabrizio Romano

L'intervista a Francesco Toldo a Radio Blu si arricchisce di un nuovo capitolo: si comincia ripercorrendo l'inizio della sua carriera e gli allenatori che ha avuto nella stupenda carriera: "Quando avevo 18-19 anni e volevo smettere di giocare a calcio, cominciai a lavorare con mio padre alla sua tabaccheria di Padova. Ho conosciuto Dino Zoff facendo il cameriere e a lui chiesi il primo ed unico autografo della mia vita. Ranieri in quattro anni alla Fiorentina si è dimostrato un allenatore vincente, e anche all'Inter sta mettendo la sua esperienza al servizio della squadra. Il suo staff di Firenze era molto duro, adesso è diverso. Con Malesani prendevamo tanti gol, era un gioco votato all'attacco. E' un allenatore stravagante e diverso dal solito. E' unico ed originale, non ha regole. Trapattoni è una persona per bene e molto coraggiosa. Affrontò i tifosi dopo una brutta sconfitta senza nessun timore. L'ho rincontrato in Nazionale e devo dire che è molto divertente. Dopo di lui è arrivato Terim, con lui siamo partiti forti grazie ad una preparazione leggera. Nella sua concezione di calcio i terzini dovevano salire contemporaneamente, così rimanevamo con solo due difensori, troppo rischioso.

Con Mancini siamo riusciti a vincere la Coppa Italia ed è stato bellissimo anche perché la situazione societaria era difficile. Stava arrivando il fallimento ed io ero vicino ad andare al Parma, ma volevo un salto più grande. Sono approdato all'Inter dove ho trovato Cuper, un uomo per bene. Di lui ho un ottimo ricordo, è un gran signore. Mi ricordo quando sono venuto a Firenze con la maglia dell'Inter e i tifosi della Fiorentina erano in sciopero, ma entrarono in campo solo per me; è stata una sensazione meravigliosa.
Per adesso non mi interessa fare un libro, non saprei nemmeno cosa dire. E' difficile scegliere tra Batistuta ed Eto'o, ma credo che il camerunese sia più completo, anche se Bati era un trascinatore. Zaccheroni è un allenatore molto preparato dal punto di vista tattico. A me sono sempre piaciuti gli allenatori che facevano tirare in porta. Il Mancini dell'Inter è stato fortunato. Scoperchiando il pentolone di calciopoli abbiamo dimostrato che l'Inter meritava di vincere. Il Mancio non è uno che si fa conoscere. Mourinho è una persona molto intelligente e fine, nello spogliatoio è sempre stato rispettato al massimo. Sa quello che vuole ed è stata una fortuna per l'Inter.

Nella mia formazione ideale metterei a destra Maicon, a sinistra Michele Serena, centrali Samuel e il Cordoba di qualche anno fa. A centrocampo Zanetti e Cabiasso, Rui Costa e Snejder ad inventare per Eto'o e Snejder. La vena di pazzia di Edmundo e Balotelli è sana. E' quel divertimento che dava sale e pepe all'allenamento. Mi ricordo però quando Edmundo dette un cazzotto ad un ragazzo della Primavera, però se ne pentì subito".


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