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Toldo’s farewell: le migliori gare del portierone

di Alberto Casavecchia

Francesco Toldo ha detto basta e dopo tanti anni di parate lascia il calcio, appende i guanti al chiodo per intraprendere la carriera dirigenziale nell’Inter, che tante soddisfazioni gli ha dato. E’ inutile dire che il suo ricordo massimo, lasciato in eredità al calcio italiano, risale al 29 giugno 2000, ad Amsterdam, nella semifinale dell’Europeo, tra l’Italia e l’Olanda, paese ospitante. Francesco para tre rigori di cui due a Frank De Boer, uno in partita l’altro alla lotteria, e poi su Bosvelt regalando all’Italia la sfortunata finale di Rotterdam contro la Francia, non prima di aver ipnotizzato Kluivert e Stam, sempre dal dischetto. Toldo sarà anche ricordato dai suoi tifosi viola per le grandi imprese della stagione 99/2000 contro l’Arsenal in Champions League. A Firenze inchioda i Gunners sullo 0-0, parando un rigore ad Henry, cosa che ripeterà 4 anni dopo ad Highbury, in maglia nerazzurra (vittoria dell'Inter per 3-0). A Wembley poi, con la maglia viola, ferma gli attacchi della squadra di Wenger, facendo autentici miracoli su Kanu e Suker, conservando il gol viola realizzato da Gabriel Omar Batistuta.

In maglia nerazzurra meritano di essere ricordate due gare col Valencia. Nella stagione 2001/2002, i suoi miracoli difendono il vantaggio di Ventola, e portano l’Inter in semifinale, anche se quella gara tutti la ricordano per le parate di un improvvisato portiere Farinos. L’anno dopo, nei Quarti di Finale di Champions League, difende il gol di vantaggio nerazzurro di S.Siro firmato, e replicato al Mestalla, da Vieri. Parate al limite dell’impossibile, come le tre in un azione (con tanto di ringhio in faccia a Gigi Di Biagio), e quella sotto l’incrocio dopo il tiro di Ruben Baraja, per la disperazione di Rafa Benitez, allora tecnico degli spagnoli.

Ora Francesco ha detto basta; queste rimarranno solo alcune delle perle di una carriera ottima e rispettabile. Francesco, dettosi legato alla famiglia Inter, ora è pronto a regalare sorrisi ai bambini di Inter Campus, così come regalava prodezze ai suoi tifosi.


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