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Torreira: "Vengo dalla fame e dalla polvere, non mi condizionerà mai il prezzo del cartellino"

di Alessandro Cavasinni
Fonte: Corriere della Sera

"Io ci metto passione e fame, l’allenatore la fiducia in me. E se senti fiducia, non puoi che ripagarla". Così Lucas Torreira, obiettivo di mercato dell'Inter, parla al Corriere della Sera. L'uruguaiano, ex Pescara, è una delle rivelazioni dell'attuale Serie A.

È uno dei centrocampisti più bravi della serie A, eppure nasce come punta/trequartista che segna. Il Tevez uruguagio, dicevano.
"Nella Primavera del Pescara allenato dal fratello di Giampaolo facevo la seconda punta. L’idea di cambiarmi ruolo l’ha avuta Oddo, che guidava la prima squadra. Mi vede e mi fa: “Da attaccante puoi arrivare al massimo in C, perché non provi davanti alla difesa? Sei cattivo, hai tocco, sai giocare verticale...”".

Qual è il senso del fútbol per l’uruguaiano?
"La garra , la fame, il pallone nel sangue. Su quella strada ci sono andato a tre anni e già sognavo"

Che cosa?
"La mia squadra di quartiere, il 18 de Julio, e il Boca Juniors, la Bombonera, i tifosi della Doce: sogno ancora di andarci un giorno, se non da giocatore da spettatore".

In Uruguay pochi ancora conoscono lei.
"Capita, se vieni da una terra di esportatori. Io ho giocato solo 10 mesi a Montevideo e poi sono partito. Ora però grazie alla Samp il mio nome comincia a girare anche là. E infatti adesso qualche giornalista che viene a intervistare Ramirez per il Mondiale si ferma pure da me. Chissà...".

La Sampdoria dove andrà?
"Può benissimo prendersi l’Europa. I risultati dimostrano che ce la meritiamo".

E Torreira? Ferrero dice che lei ora vale 50 milioni.
"Io voglio sempre migliorare: ora c’è la Sampdoria, il resto non mi tocca. Vengo dalla fame e dalla polvere, non mi condizionerà mai un cartellino del prezzo".


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