Trapattoni: "Milan-Inter, derby calcolato. Cerci? Bravo, ma serve la squadra. Thohir ha capito una cosa"
Intervenuto a MilanInterTv, l'ex allenatore dell'Inter Giovanni Trapattoni analizza il momento nerazzurro rispondendo alle domande dei conduttori Francesco Fontana e Anna Bademi, a partire dal derby di ieri sera: "Nei novanta minuti il risultato è giusto, le due squadre si sono equivalse nelle occasioni. Non c'è stata molta spregiudicatezza per vincere questa partita, il pari onestamente mi sembra il risultato più adatto. Derby di paura? Io parlerei di derby calcolato, per la classifica che avrebbe fatto diventare disastrosa una sconfitta per entrambe. Dagli atteggiamenti è emersa l'intenzione di un risultato ben accettato, senza troppa ricerca del risultato pieno".
Sull'esonero di Walter Mazzarri Trapattoni aggiunge: "Credo che sia stata una necessità; dopo che Erick Thohir aveva garantito la permanenza, tra i giocatori deve essere trapelato qualcosa che ha portato la dirigenza ad agire così. Più che un potere è stato anche un dovere dei dirigenti". Ma l'arrivo di Roberto Mancini presuppone una disponibilità importante del presidente? "Thohir secondo me è arrivato con dei progetti da persona avveduta; ma un industriale che ha un impero così, nonostante le buone intenzioni, si rende conto che il mondo del calcio non è un mondo industriale che permette progetti ben garantiti. Soldi non ne vuole buttare, vuole fare progetti su larga scala. Credo si sia avveduto anche del fatto che in Italia come ci si espone su nomi di giocatori, i prezzi aumentano". Si parla anche dell'eventuale acquisto di Alessio Cerci: "Sta dimostrando di essere un ottimo giocatore, credo che abbia dimostrato in questi anni di saperci fare nei sedici metri. Ma un giocatore deve essere supportato anche dal resto della squadra. Bisogna anche vedere il costo". Chiosa sul futuro: "Ci sono stati contatti, qualche decisione devo prenderlo. Sto prendendo in considerazione soprattutto le nazionali", e con un saluto ai tifosi: "Sicuramente sono sempre pieni di entusiasmo e li ricordo con affetto; magari sono abbastanza esigenti e hanno il palato fine e sono un po' impazienti. Ma devono essere coscienti del fatto che per avere un gruppo vincente ci vuole un po' di fortuna per riempire l'organico nel modo giusto".